Convegno organizzato a Cassino da Sport Innovation 2.0 presso l’Università alla Folcara per lanciare ai ragazzi più giovani un forte messaggio: Impegno per la sicurezza!
Lo sport come la vita. Impegnarsi, allenarsi, mettersi in gioco, vincere, ma rispettando le regole della sicurezza, al fine di salvaguardare il bene più prezioso, la vita. #PLEDGE ON SAFETY – Impegno sulla sicurezza: questo il messaggio forte che Sport Innovation 2.0 ha voluto consegnare a giovanissimi studenti delle Scuole superiori di Cassino in un convegno che si è tenuto venerdì 10 febbraio presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale nella sede della Folcara, lanciando tra i ragazzi anche un concorso “Safety Pledge Contest”, che promette come premio al vincitore un Corso di guida sicura presso il centro ACI Sara di Vallelunga.
A presentare gli ospiti, Sirio Lombardi, che ha dato la parola al Rettore dell’Università, prof. Giovanni Betta, per il saluto e l’apertura del convegno. E’ toccato poi al Vescovo della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, mons. Gerardo Antonazzo, introdurre il discorso sulle regole che nella vita come nello sport sono necessarie e l’ha fatto in maniera accattivante citando due grandi santi: S. Paolo, che dice ai Corinzi: “Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta” (1Cor 24-26); ha ricordato poi S. Scolastica, nel giorno della sua memoria liturgica, e l’episodio dell’ultimo colloquio col fratello S. Benedetto, che lei prega di fermarsi ancora un po’ ma che non vuole perché “la Regola impone di non trascorrere la notte fuori del monastero”; e fu l’intensa preghiera di Scolastica a indurre Dio a scatenare un fortissimo temporale che per forza di cose trattenne Benedetto: era il loro ultimo incontro prima della morte e salita in cielo della Santa. Questo per dire che bisogna rispettare le regole, certo, ma ci sono momenti, ha detto Antonazzo, in cui “trasgredire” le regole significa, nel senso etimologico della parola (trans-gredior), “andare oltre” per un bene superiore. E ha fatto un esempio: se in una partita c’è un avversario a terra, in difficoltà, chi ha il possesso della palla in quel momento la manda fuori, è contro le regole ma è per un bene superiore. L’eccezione alla regola, dunque, è per fare qualcosa di meglio di quello a cui mira la regola stessa, per accrescere solidarietà, prossimità. Poi, vedendo sul tavolo un certo numero di copie del Messaggio ai giovani che aveva scritto per l’inizio dell’anno scolastico, ha ringraziato Sirio che lo aveva procurato per distribuirlo ai ragazzi.
Sirio, che ha scandito ancora con forza il messaggio dell’ accordo sulla sicurezza, ha dato la parola all’ associazione motoristica “Cotek8”, impegnata sul fronte della sicurezza stradale. E’ stato il fondatore, il padre di Simone Celletti, morto per incidente poco prima di compiere 16 anni, a dare la sua testimonianza. Simone, ha detto, amava i motori e diceva: questo è uno sport che mi deve educare alle regole. La prima regola, ha affermato, è: rispettare le regole. Rispettare la vita nostra e quella degli altri, dare sempre precedenza alla vita.
A nome dell’Associazione “Guardiani della Strada“, Riccardo Mancinelli ha illustrato modalità e fini dell’associazione, fatta di giovani che svolgono un intervento sociale integrato per la sicurezza dei giovani della movida notturna, per dire stop alle stragi del sabato sera, anche con noleggio di bus assicurando un ritorno sicuro a casa dopo la discoteca.
E poi, chi meglio dei campioni del motociclismo per parlare ai ragazzi? Hanno parlato sei atleti del Gruppo Sportivo Fiamme Oro sezione Motociclismo delle Forze Armate – Polizia di Stato, professionisti che corrono su pista e motocross: Armando Pontone, Michele Pirro, Danilo Petrucci, Simone Corsi, Paolo Blora, Daniele Parravano, Christian Ravaglia. Seguiti con la massima attenzione e ammirazione, hanno consegnato la loro esperienza di vita e di sport dando e ribadendo, ognuno dal proprio punto di vista, la necessità prioritaria di rispettare le regole, di indossare l’abbigliamento giusto, il casco e, prima ancora, di “collegare il cervello”! E’ intervenuto anche un tecnico, il preparatore atletico di motocross Giuseppe Chiodi, che ha spiegato che “vince chi è più presente a se stesso” perché occorre un fisico pronto ma ancora più importante è l’ossigenazione al cervello, perché “ci vuole testa!”. Perciò, ha raccomandato, prima accendete il cervello. La vita anzitutto e sopra a tutto. Salvaguardate la sicurezza vostra e quella altrui.
Un’ultima significativa testimonianza l’ha data Gianluca Pistore, del Rotaract, che ha raccontato la sua avventura, un terribile incidente automobilistico incorso a lui e a suo padre in autostrada, perché tamponati con forza da un’auto guidata a 180 /h da un ubriaco senza patente. Dopo aver dato particolari alquanto impressionanti dell’incidente, ha detto di aver imparato alcune cose: 1. Quando si guida non si beve. 2. Possiamo morire da un momento all’altro (solo 26 secondi prima dell’impatto aveva telefonato alla sua ragazza dicendo: tutto bene). 3. Cambiano le priorità della vita, contano più di tutto le persone care, la famiglia e quello che ti sembrava un problema non lo è più. 4. Qualsiasi problema stiamo vivendo, ricordiamo che domani uscirà di nuovo il sole.
Un convegno molto importante, efficace e ben organizzato per la sicurezza stradale, che i giovani studenti hanno mostrato di apprezzare, tanto che, finiti i discorsi ufficiali, si sono intrattenuti a parlare ancora, non resistendo alla tentazione di scattarsi foto con i campioni e farsi fare autografi. Ricordi che continueranno a parlare di regole e di sicurezza. Pledge on safety!
Adriana Letta