8 marzo: firmato a Bruxelles il Patto di Gemellaggio

Le tre città benedettine, Norcia, Subiaco e Cassino, si impegnano per la Pace e la fratellanza e lanciano un forte messaggio all’Europa

Da anni le tre città che si riconoscono sorelle nel nome di San Benedetto: Norcia, dove nacque, Subiaco, che segnò una fase importante di meditazione e inizio, e Cassino, sul cui monte  Benedetto si stabilì, scrisse la Regola e fondò il Monachesimo occidentale, hanno compiuto un cammino comune soprattutto nel mese di marzo, in occasione della festa di San Benedetto. Ma quest’anno 2017 è un anno speciale, perché esse hanno stipulato un vero Patto di Gemellaggio, a sancire la volontà di pace collaborazione e fratellanza. E non si è trattato di una piccola cosa di tre cittadine di provincia, il Gemellaggio ha avuto un’importanza ed una risonanza europea, infatti è stato ufficialmente firmato a Bruxelles, cuore dell’Ue, alla presenza e con la firma del Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.

Perché tanta solennità? Perché la situazione drammatica della città di Norcia, profondamente colpita dai terremoti dei mesi scorsi ha stretto i legami: Cassino e Subiaco non possono lasciare sola la città, che vive tuttora una situazione drammatica. E Cassino lo sa bene, è ancora viva nell’animo della sua popolazione la memoria storica della distruzione bellica che nel 1944 la rase al suolo insieme alla sua Abbazia.

Ma in questa situazione di lutto e devastazione e conseguente solidarietà, si è innestato un ulteriore motivo, di respiro ampio e internazionale soprattutto legato all’Europa. La statua di San Benedetto, Patrono d’Europa e di Cassino, rimasta in piedi a Norcia nel centro di una piazza di macerie e ponteggi (proprio come avvenne a Montecassino: distrutta l’abbazia, in piedi la statua!), ha avuto la forza di un significato potente, come se il Santo indicasse un motivo e un’assicurazione di rinascita, di ricostruzione, e non solo materiale di quanto il terremoto ha distrutto, bensì anche morale dell’intera Europa. Recentemente l’Europa, in cui tanto abbiamo creduto, sotto la spinta e l’urgenza della crisi, delle ondate di migranti e rifugiati e del terrorismo, non ha certo dato una gran prova di sé, proprio perché sta perdendo di vista i valori spirituali e morali che l’hanno fatta grande e che l’avevano profondamente unita, pur con tutte le sue diversità. Sta perdendo di vista il messaggio di Pace e di Fratellanza del suo Patrono Benedetto, più che mai attuale oggi.

Il gemellaggio tra queste città qui a Bruxelles significa riconfermare che l’Europa non è soltanto la Banca Centrale, non è soltanto un insieme di aridi regolamenti, non è soltanto moneta unica ma è soprattutto esistenza di valori comuni condivisi da milioni e milioni di persone”, ha detto il Presidente Tajani a Bruxelles alla firma del gemellaggio tra Cassino, Subiaco e Norcia, davanti alle delegazioni delle tre città e di parlamentari ed esponenti di diverse forze politiche, in una cerimonia solenne. Ha sottolineato il forte significato simbolico dell’evento, di una “giornata di solidarietà, di pace e di speranza”.

L’Unione Europea – ha proseguito – vuole essere vicina alla città di Norcia: il Presidente della Commissione Europea Junker ha annunciato che con i soldi europei si potrà ricostruire quella parte della Basilica che è andata distrutta; il Parlamento Europeo il giorno 24 celebrerà i 60 anni del Trattato di Roma con la presenza della Conferenza dei Presidenti e dei vicepresidenti e del questore di questo Parlamento ad una riunione che si terrà proprio a Norcia”. A questo proposito ha esplicitamente affermato che sarà l’occasione per una “prospettiva di rilancio della Unione Europea, che deve essere cambiata ma è un errore distruggere“.

Parlando poi dei valori benedettini, ha osservato: “L’esperienza benedettina che ha segnato la storia di queste tre città è ineguagliabile perché S. Benedetto con i suoi monaci non è soltanto il Patrono d’Europa, non è soltanto l’incarnazione di alcuni valori nei quali si riconoscono i cristiani europei, ma è stato anche lo strumento che ha permesso a tutti coloro che non si riconoscono nel Cristianesimo di poter manifestare le loro idee: se non ci fossero stati i monaci benedettini a trasmettere le opere della nostra civiltà classica neanche Rousseau, Diderot e Voltaire avrebbero potuto studiare. Quindi, anche chi si è impegnato per passare da una società basata sul teismo ad una basata sul deismo, lo ha potuto fare grazie alla presenza della storia di Benedetto da Norcia che ha fatto del suo precetto Ora, Labora et Lege un segno tangibile della società anche per chi non è credente perché il lavoro è lo strumento che rende l’uomo degno e libero“.

“È nel Labora dunque che affonda anche la nostra Cultura, il nostro impegno” e nel documento che sarà sottoscritto a Roma, il Presidente del Parlamento ha previsto che certamente l’elemento del lavoro potrà essere centrale.

Ma riconoscere anche che per i credenti esiste un minimo comune denominatore che non unisce soltanto le tre città benedettine ma milioni di europei è un aspetto che non va sottovalutato: la nostra identità in questo momento in cui la violenza, il fanatismo e il fondamentalismo cercano di minare le fondamenta di questa società e di quelle vicine alla nostra ricordare che è importante sostenere il dialogo tra le religioni, che la religione è parte importante della vita sociale della nostra Unione Europea, non è soltanto un fatto privato ma riguarda la nostra identità“.

Firmeremo oggi questo accordo e sono convinto che da oggi inizi una nuova fase di cooperazione tra le tre città benedettine ma anche fra tutti i cittadini europei“. A firmare, in un momento storico ed emozionante, carico di significato, i tre Sindaci: Carlo Maria D’Alessandro, di Cassino, Francesco Pelliccia, di Subiaco e Nicola Alemanno, di Norcia, ed il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, presenti i rappresentanti delle Comunità Monastiche di Montecassino, Subiaco e Norcia, nonché i tedofori delle tre città, per Cassino gli atleti del Cus.

Simbolo luminoso di tutto questo è stata ancora una volta la Fiaccola benedettina “Pro pace et Europa Una”, sintesi efficace dei principi che ispirano la Regola del Santo Padre Benedetto, proclamato da Papa Paolo VI il 24 ottobre 1964 Patrono Principale d’Europa con il Breve pontificio “Pacis Nuntius” attribuendogli i titoli di: Messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente.

Adriana Letta

Foto di Roberto Mastronardi pubblicate su Montecassino Abbey

 

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