Via Crucis tra i pazienti del “S. Scolastica”

Nuova importante tappa quaresimale della Via Crucis nelle strutture ospedaliere e nei luoghi di cura, venerdì 24 marzo presso l’Ospedale Santa Scolastica di Cassino. Grazie al servizio diocesano di Pastorale della Salute, di cui è referente Don Mario Colella, che dell’ospedale è cappellano, e ai volontari Caritas, i pazienti e gli operatori sanitari hanno potuto partecipare al sacro rito con devozione e raccoglimento.

Il piccolo corteo, guidato da Don Mario e recante la Croce, due ceri e un gruppo di volontari, ha iniziato il suo cammino dalla cappella dell’ospedale e, percorrendo scale e corridoi, ha raggiunto i vari reparti, a cominciare da Psichiatria, Dialisi e Nefrologia, Ginecologia e Maternità…, fino a raggiungere le quattordici “stazioni” della Via Crucis, una in ogni reparto, per meditare sui vari momenti della Passione e Morte di Gesù. Ovunque è apparsa la Croce e Don Mario con delicatezza e cortesia ha chiesto se qualcuno voleva unirsi alla preghiera, c’è stata la risposta sia dei pazienti ricoverati sia di medici, paramedici e infermieri. Il luogo della sofferenza è quello certamente più sensibile ai temi del dolore e del sacrificio per amore.

Particolarmente belle e adatte le meditazioni preparate dalla Pastorale della Salute, che hanno indotto tutti a riflettere sul dolore umano, di cui Cristo è esempio luminoso e confortante, capace di dare senso al soffrire e infondere Speranza. Si è pregato con i malati per i malati, ma anche con gli operatori sanitari e per loro, considerando tanto le situazioni di disagio fisico e psicologico e di conseguente fragilità di chi soffre, quanto la responsabilità e importanza del lavoro di chi presta le cure, e che, a causa di pressioni, urgenze, ritmi e turni pesanti di servizio, potrebbe essere portato a dimenticare di avere a che fare con “persone” e trattarle come “cose da sbrigare”.

Inoltre, in ogni reparto, è stata predisposta una meditazione ad hoc, tale da aiutare davvero le persone che vi si trovano. Un esempio per tutti: giunti nel reparto Maternità, si è vissuto un momento particolarmente toccante. Don Mario ha fatto leggere ad una degente la “Preghiera di una Mamma“, bellissima, atta ad aiutare davvero le donne che si trovano in attesa di partorire, a rivolgersi al Signore, ad avere fiducia, a guardare alla maternità col giusto sguardo.

«Signore, mi hai chiamata a partecipare della tua potenza creatrice facendo scaturire la nuova vita che adesso porto in grembo. Nel disegno della creazione hai voluto che questo fosse frutto della gioia di un incontro, della fusione di un gesto di amore con chi ha trasformato la mia singola esistenza in vita di coppia.

Assistimi in questo tempo che mi separa dal parto, placa le mie ansie, tranquillizza il mio animo, rasserena la mia mente. E quando per la creatura che è in me sarà giunto il momento di venire alla luce, fa’ che lasciando il mio corpo per entrare nel mondo io non ne abbia alcun danno, fisico o psichico. Mi sia particolarmente vicina la nostra comune Madre: la gioia della sua esperienza possa essere anche la mia. Guarda con amore di Padre la creatura che nascerà. Tu che l’hai tessuta nel mio grembo, spiana davanti a lei il cammino della vita. Continua a tesserle la trama su cui possa correre spedita la sua esistenza.

Dona la salute del corpo e se da qualche patologia potrà essere affetta, aiutala a superarla con la tua grazia sanante. Accompagnala nella sua crescita umana e spirituale e fa’ che sappia rispondere pienamente alla tua volontà nello stato di vita, negli impegni, nelle attività, a cui la chiamerai. Fa’ che sia nel mondo limpida trasparenza della tua bontà. E illumina e sostieni anche noi, con la speciale grazia che ci effondi nel nostro essere genitori. Aiutaci a guidare questo nostro figlio senza sostituirci a lui, a consigliarlo senza pretendere, a orientarlo senza dirigerlo, a educarlo senza soggiogarlo, ad aprirgli senza imporglieli gli orizzonti della fede. E fa’ che al termine della nostra vita possiamo presentarci a te, Padre, con la gioia delle parole di Eva: “Ho dato un figlio al Signore”. Amen».

Adriana Letta

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