A Picinisco il 25 marzo scorso
Solenne incontro dell’Oasi Mariana Betania per la “festa dei passaggi”
Solenne festa vissuta in un contesto di gioia familiare e di dono al Signore, nella scia del sì di Maria all’annuncio dell’angelo del Signore. Picinisco il 25 marzo ha accolto l’intera comunità dell’Oasi Mariana Betania per la cosiddetta “festa dei passaggi”: un modo di impegnarsi nelle vie dello Spirito, a servizio della Chiesa. La presenza del vescovo Gerardo Antonazzo, che ha presieduto la Celebrazione Eucaristica – insime a don Alberto Mariani, fondatore dell’Oasi, dal parroco don Edmer Eronga, da don Andrès Hurtado, parroco di Canistro e don Francesco del Bove – non è stata solo l’incontro con il pastore, ma il sigillo della Chiesa per accogliere la consacrazione e gli impegni di vita di oltre cento persone provenienti non solo da più parti della diocesi ma anche da altre città, da Grosseto ad Avezzano, da San Benedetto del Tronto a Caserta e Napoli. Denominatore comune: il desiderio di dire il proprio sì al progetto di Dio nella propria condizione di vita (sacerdote, laico impegnato, religioso, sposato). Fra i consacrati che hanno rinnovato i loro voti al Signore alla presenza del Vescovo ci sono infatti laici impegnati, giovani, sacerdoti e religiosi; che in una forma nuova di vita consacrata diventano strumento di servizio alle parrocchie e principio di testimonianza nella gioia di se stessi.
“Con Maria, per Gesù, al Padre, nello Spirito”: questo il motto dell’Oasi Betania Mariana.
Intenso e significativo il pomeriggio, allietato da uno splendido sole che ha infiammato di luce la processione che è partita dalla chiesa di San Rocco. Una lunga fila di persone al canto dell’inno “Misericordes sicut Pater” ha attraversato le strade del paese per giungere al luogo della celebrazione eucaristica, la chiesa di san Lorenzo martire, con i suoi mille anni di vita, solennizzati da un giubileo e da una speciale indulgenza plenaria che ha preso il via dall’inizio di Marzo e durerà fino a Settembre. Il Vescovo, nell’omelia ha riconsiderato l’evento straordinario che la Chiesa celebra nella festa della Annunciazione del Signore.
Fra l’altro, nella sua profonda riflessione ha affermato: «Dio annuncia – attraverso la missione dell’angelo – qualcosa di importante, nella sua azione verso l’uomo. Riconsiderare questo ci illumina moltissimo a dare luce, valore a quello che noi oggi celebriamo anche come “Oasi”: siamo partecipi di questo evento che è contemporaneo a tutti i tempi della vita cristiana; tutti, anche questo nostro tempo. Che cosa compie per noi Dio in questo evento dell’Annunciazione del Signore? Assumendo la condizione umana nella carne degli uomini attraverso il grembo della Madonna, Dio non cambia la sua natura divina, ma modifica le condizioni in cui tale natura divina – assumendo la natura umana – agisce, opera. Cambiano le condizioni”.
Cosa comporta questa nuova condizione di Dio, limitato, in un tempo e in uno spazio? A partire dal momento dell’Annunciazione: «Dio ha deciso di potere tutto ciò che l’uomo accetta e accoglie. Ecco come Dio si lascia circoscrivere anche nel vostro cammino, nel nostro personale percorso: tempi, stagioni della vita, ritmi, sensibilità, progressi, regressi. Dio segue questo nostro ritmo, si lascia circoscrivere da questi nostri tempi e stagioni. Dio prende tempo, vivendo il nostro tempo, Dio abita gli spazi della nostra vita, della nostra maturazione spirituale».
Rivolgendosi infine in modo specifico ai membri dell’Oasi, il nostro Vescovo ha detto: «Dio partecipa e si adatta ai tempi di ciascuno di voi, con quelle promesse che vi fanno andare oltre, vi fanno andare avanti e aderire a questa esperienza ecclesiale, perché la fede si compia sempre di più nella gioia, nella pienezza dell’esperienza dell’amore di Cristo nella vita ecclesiale. Così, anche nella nostra vita, non dimentichiamolo mai: se tu acceleri, Dio è avanti a te, se tu rallenti, Dio è dietro di te, si lascia circoscrivere, non ti supera, non ti sostituisce».
Parole di fuoco sul fuoco della disponibilità di ciascuno a rispondere all’Amore di Dio, con la nostra adesione a camminare sulla via dell’Amore e della riconoscenza. Conclude il Vescovo: «vogliamo dire con Maria la nostra meraviglia: grandi cose ha fatto in me, creatura, l’Onnipotente».
La celebrazione della festa continua nella gioia della condivisione dell’agape fraterna, nei vicini locali parrocchiali, immersi nel verde della montagna. Con l’imbrunire di questo giorno di grazia e di luce, non si allontana dal cuore di tutti la profonda intima gioia di essere testimoni di un dono d’amore che accompagna la vita intera.
Antonella Piccirilli