Nel centro di Cassino per iniziativa della Parrocchia di S. Antonio di Padova
Passaggio obbligato ma non ultimo, quello della Croce, al centro di tutta la vita cristiana: senza Croce non c’è resurrezione e non c’è resurrezione senza croce. Ecco perché il Venerdì Santo, giorno in cui la Chiesa commemora la Passione e morte di Gesù Cristo, supremo e “folle” atto di amore di Dio per ognuno di noi, c’è posto solo per il silenzio e la contemplazione. Infatti non si celebra l’Eucaristia, ma la Passione del Signore, “la sofferenza che prepara la gioia di Pasqua, l’umiliazione e la vergogna di Gesù da cui sorge la sua glorificazione”.
A Cassino, proprio per soffermarsi a meditare sulla Passione e Morte di Gesù, per iniziativa della parrocchia di S. Antonio di Padova, si è svolta la Processione di Cristo morto e di sua Madre, l’Addolorata.
Partendo dalla Chiesa parrocchiale, il corteo orante ha sfilato lungo le strade del centro della città, mentre i portatori, aiutati dagli scout, portavano la statua del Cristo morto, rappresentato disteso, con il corpo recante i segni della sofferenza e dei maltrattamenti e coperto da un velo, e la statua della Madonna Addolorata, trafitta dalle spade dei suoi dolori. Tutta la città ha partecipato con devozione e raccoglimento grandissimo, una folla immensa, era presente il Sindaco Carlo Maria D’Alessandro con vari rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale. Man mano che la processione andava avanti, si spegnevano, con autorizzazione delle autorità, le luci delle strade percorse: il buio, la concentrazione di tante persone e i flambeaux accesi nelle mani dei partecipanti, acuivano la suggestione della scena dando risalto ancor maggiore alle due statue illuminate e quindi al fulcro della meditazione comune. Intanto si ascoltava e si pregava. Il Parroco Don Benedetto Minchella ha proposto l’antica preghiera dei Sette Dolori, invitando a riflettere non solo sulla sofferenza di Gesù, ma anche su quella di sua Madre.
Compiuto il percorso, al ritorno in chiesa, sistemate le statue, si è completata la preghiera ed il Parroco ha impartito la benedizione agli astanti. Prima di andar via, questi hanno potuto sfilare accanto alle statue per venerarle e baciarle, con devozione e familiarità.
Adriana Letta