Un Ritiro formato famiglia

I bambini della Prima Comunione ed i loro genitori portati a conoscere il Miracolo Eucaristico di Lanciano e il Volto Santo di Manoppello

Un ritiro spirituale formato famiglia. Ancora una iniziativa educativa per i ragazzi e per le loro famiglie. E’ quanto ha fatto la Parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino che il 23 aprile, Domenica della Divina Misericordia, ha regalato a 150 bambini che si preparano alla Prima Comunione e ai loro genitori una giornata indimenticabile. Il Parroco stesso, Don Benedetto Minchella, ha accompagnato il nutrito gruppo a Lanciano (CH), nella chiesa francescana dove, circa nel 700 d.C., avvenne il miracolo eucaristico della improvvisa trasformazione del Pane e del Vino dell’Eucaristia in Carne e Sangue umani (cosa dimostrata in seguito da studi scientifici). Questo avvenne ad un monaco che, mentre celebrava la Messa era assalito dal dubbio sulla reale presenza di Gesù nella Eucaristia.

Un uomo, dunque, tormentato dal dubbio, insicuro nella sua fede, disorientato come ce ne sono tanti oggi. E tra quei bambini, a cui negli incontri di catechesi si spiega l’Eucaristia che si preparano a ricevere per la prima volta nella loro vita, e tra i loro genitori, non ce ne sarà qualcuno che stenta a credere una cosa umanamente tanto incredibile? Ed ecco la risposta: sì, dubitare è umano, può succedere anche a chi ha fatto una scelta di vita tanto impegnativa di dedicarsi totalmente al Signore e il Signore è capace di accogliere l’incredulità e il dubbio e rispondere in modo stupefacente e rassicurante.

E allora, bambini, proviamo a parlarne proprio qui a Lanciano, ascoltiamo questo racconto, ripensiamo a quanto abbiamo studiato e appreso al catechismo, parliamone insieme anche con i vostri genitori: dedichiamo a tutti noi una giornata di ritiro, teniamoci per mano e preghiamo insieme. Dio ci aiuterà a rafforzare la nostra fede, ci parlerà, solo che noi apriamo il cuore. Celebriamo insieme la Messa in questa chiesa, su questo altare! Visitiamo l’Altare del Miracolo, ascoltiamone la storia ed i resoconti dei documenti e degli studi scientifici approfonditi che in epoche posteriori e diverse sono stati compiuti. Guardiamo con i nostri occhi ciò che tanto tempo fa vide quel monaco strabiliato e felice. Quelle Reliquie sono state gelosamente conservate fino a noi: il reliquiario si compone di un ostensorio in cui c’è l’ostia trasformata in carne, e di un calice di cristallo in cui sono i grumi di sangue disseccato che erano il vino, quando il pane e il vino, investiti dalla forza creatrice e santificatrice della Parola, si sono mutati improvvisamente, totalmente e visibilmente in Carne e Sangue sotto gli occhi stupefatti di quel sacerdote. L’azione della grazia di Dio è misteriosa, farne esperienza personalmente sorprende sempre e dona una gioia sovrumana.

La seconda tappa, per completare il percorso spirituale della giornata, è stata nella vicina Manoppello (PE) per venerare nella Basilica del Volto Santo la preziosa reliquia portata a Manoppello intorno al 1506 da uno sconosciuto pellegrino giunto da Roma e scomparso senza lasciare traccia subito dopo aver consegnato il Velo, come narra la Relatione Historica di Fra Donato Da Bomba (1640). Il Velo, forse quello della Veronica, mostra il Volto di Gesù, come il sudario poggiato sul volto di Cristo posto nel sepolcro: è stato appurato, con idonee strumentazioni, che l’immagine del Volto di Manoppello è perfettamente sovrapponibile al volto dell’uomo della Sindone. Anche qui, come a Lanciano (e come a Torino per la Sindone), c’è la storia, c’è la tradizione, ci sono studi scientifici che sembrano confermare quanto il cuore del popolo dei fedeli crede e devotamente venera, ma niente è imposto al credente, ma solo proposto: viene lasciata a lui la facoltà di credere o no.

Bambini e genitori si sono molto interessati, colpiti da tali questioni di fede, ed hanno risposto alle sollecitazioni con grande interesse e partecipazione. Grazie al Parroco, ai catechisti, ai custodi di tali sacre reliquie, ora certamente Dio sta lavorando nella loro anima. Per questo l’incontro che i bambini avranno con Gesù nella loro prossima Prima Comunione e i genitori nella Prima Comunione dei loro figli (che potrebbe diventare per loro una Nuova Prima Comunione) sarà certamente un incontro personale, sentito e riflettuto, che forse non metterà al primo posto il vestito ed i regali ma “L’Incontro”. A tutti noi il compito di pregare per questo.

Adriana Letta

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