Storia della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Civita
Nel quartiere Civita Falconara, ad Arpino, trova locazione la “Chiesa di Santa Maria Assunta della Civita di Arpino”. Non si hanno notizie certe di quando o chi decise di dargli questo nome, certo è, che essa è sorta in tempi antichissimi sui resti del tempio pagano dedicato a Mercurio Lanaro, protettore dei lavoratori e commercianti di lana.
Da una lapide rinvenuta sotto il pavimento della Chiesa nel 1784, si legge che quel tempio pagano sorgeva accanto a due torri fulloniche, una delle quali è la base dell’odierno campanile.
L’edificio presenta una struttura a tre navate ed ai lati vi sono 12 cappelle; la pianta è a croce latina in stile rinascimentale con cupola e presbiterio.
Fu inclusa nell’elenco degli edifici monumentali del Ministero della P.I., in quanto presenta pregi di tipo artistico e architettonico.
Le prime notizie storiche del Tempio Mariano arpinate furono riguardanti un atto di donazione da parte di un devoto arpinate (Cavalier Pompeo Grimaldi), il quale donò la metà dei suoi averi a questa Chiesa nel 1038, (ancora oggi, in occasione della festa di S. Antonio Abate, il 17 gennaio, si svolge il tradizionale ”pappone”, cioè la distribuzione della polenta.
Questo evento può considerarsi il pasto caldo che nei tempi passati veniva distribuito dalla Confraternita ”santissimo e Immacolata Concezione” di Civita, ai poveri per volere testamentario del suddetto Cavalier Pompeo Grimaldi, nel 1615. La polenta che viene cucinata in dei grandi paioli di rame, prima di essere distribuita, viene benedetta dal Parroco.).
Altre notizie si hanno dalla bolla di Papa Pasquale II, risalenti all’anno 1110, dove si fa riferimento alle Chiese appartenenti con diritto di proprietà, alla Chiesa di Sora.
Nel 1229, ai tempi di Federico II, altra notizia, durante le feroci devastazioni operate da questi, sembra sia andato distrutto l’archivio della Collegiata di Civita. Una seconda ondata di distruzioni avvenne nel 1252, questa volta i fedeli, memori delle precedenti distruzioni, lasciarono il centro del paese e si rifugiarono in località Montenero, portandosi dietro la statua (in legno di cedro), della Madonna che ancora oggi si venera in questa Chiesa.
Passato qualche anno, si decise di dare una nuova vita alla Chiesa iniziando le opere di ristrutturazione e nel 1306, fu consacrato il nuovo Tempio dedicato alla Vergine Maria.
Ben custoditi in Chiesa, vi sono molti pezzi di grande pregio, come il ”Martirologio”, e l’ ”Antifonario”, composto da 4 tomi restaurati.
Il re di Napoli Ladislao, avente un castello a pochi metri, entrò Chiesa con il vessillo reale per rendere omaggio alla Vergine qui custodita, questo è stato appuntato nel suddetto ”Martirologio”, nel 1409.
Lavori di restauro si sono succeduti negli anni e, nel 1929, ci furono gli ultimi lavori, quelli per ricostruire il campanile distrutto dalla guerra del 1915.
All’interno della Chiesa sono conservate anche moltissimi dipinti e opere d’arte di vari artisti.
Attraverso i secoli non è venuta mai meno la devozione del popolo arpinate per la Vergine Miracolosa di Civita Falconara. La festa solenne ricorre il 15 agosto, quando, nella mattinata, la statua della Vergine viene portata in processione per le vie della città.
Fonti: Don Antonio Di Lorenzo, parroco.
Gianna Reale