Karaoke tra i detenuti, Let’s rock, lezione-concerto, organizzato in città dall’Università
Nel giorno del solstizio d’estate, il giorno più lungo all’anno, Cassino ha partecipato ancora una volta alla “Festa della Musica” indetta dal MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), grazie all’Università di Cassino e del Lazio meridionale e grazie alla Casa Circondariale della città, che ha aderito all’invito del Ministero della Giustizia Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Così si sono avute due diverse manifestazioni, gradevoli e indovinate entrambe, che hanno dimostrato ancora una volta quanto la Musica sappia unire, esprimere l’umano che è in ciascuno, liberare emozioni e sentimenti, intrecciare ed alimentare relazioni.
– Karaoke nella Casa Circondariale
La prima manifestazione si è avuta alle 14,30 nella Casa Circondariale, dove, riuniti nel salone, i detenuti hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa. A condurla è stato l’artista locale Fabrizio Migliorelli, musicista, direttore di MStudio Center di Pontecorvo, che ha fatto da cantante e animatore di una esibizione di Karaoke. Una decina di detenuti hanno cantato, sulla base musicale preparata da Fabrizio, una canzone precedentemente scelta. Ed è stato un momento di festa e di gioia, sia per chi si esibiva sia per chi era spettatore. Son venuti fuori sentimenti, emozioni, desideri, sogni, rimpianti, risate, tutto espresso con il linguaggio universale della musica. Il pubblico incitava il cantante di turno, applaudiva e urlava di soddisfazione, agitava le braccia con un tifo da stadio.
Bene ha fatto la Direzione dell’Istituto di Cassino ad aderire all’iniziativa, perché conosce per esperienza l’importanza della musica come elemento trattamentale in ambito penitenziario, utilizzandolo spesso tra le numerose e diffuse buone prassi realizzate sul territorio. Nel suo intervento, il Direttore dott.ssa Irma Civitareale ha detto che la scelta del karaoke è stata fatta proprio per permettere ai reclusi una partecipazione attiva, in prima persona, per farli sentire protagonisti e non solo fruitori. E così è stato, grazie anche, come sempre, alla costante e preziosa collaborazione della Caritas Diocesana di Cassino che ha contribuito alla realizzazione della manifestazione.
Bello il momento in cui alcuni detenuti, in segno di solidarietà, hanno voluto cantare “Notte prima degli esami” per dedicarla ai compagni che, avendo frequentato l’ultimo anno dell’Istituto Alberghiero, la mattina avevano iniziato gli esami di Stato. Particolarmente emozionante è stato quando un detenuto cantautore (autore e cantante di una canzone entrata del docu-film girato anche nel carcere cassinate dal regista Cavalli e premiato al Festival del Cinema di Venezia), ha cantato, a cappella mancando la base, alcune sue composizioni con la sua voce calda e con tutto il sentimento di un napoletano che il giorno dopo avrebbe riacquistato la libertà e quindi salutava così il carcere che lo ha ospitato e aiutato a coltivare il suo talento. Cantava la libertà, l’amore, i negativi condizionamenti sociali che lo hanno fatto sbagliare, il desiderio di riscatto e di vita nuova. Ed anche l’amicizia: perché proprio in carcere, ha affermato un altro giovane detenuto abbracciandolo forte, ha trovato in lui l’amicizia vera. La Musica ha mosso le corde profonde di molti, quelle giuste.
– In città Let’s rock, lezione-concerto
L’altro momento musicale, invece, si è svolto nel parco Baden Powell nel cuore della città, organizzato dall’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, Delega alla Diffusione della Cultura e della Conoscenza, Dipartimento di Lettere e Filosofia, in collaborazione con il Comune di Cassino ed ha avuto come tema: Let’s rock! Storie di musica raccontate dal vivo. La manifestazione rientrava nella rassegna “Unicittà. L’università incontra la città nella città”.
A dare il via alla manifestazione, posticipata un poco rispetto all’orario preventivato a causa di un sole ancora troppo alto e troppo caldo, essendo il solstizio d’estate!…, sono stati il Rettore dell’Università Giovanni Betta, la prof.ssa Giulia Orofino, delegata Scire, e per il Comune gli assessori Nora Noury e Paola Verde. L’Ateneo cassinate, che lo scorso anno era stato l’unico del Lazio a partecipare, ma all’interno dell’Università, quest’anno ha cambiato formula, per unirsi alla città.
Let’s rock ha preso il via come una lezione-concerto che ha ripercorso alcuni momenti significativi della storia del rock, in un itinerario che si snoda attraverso le parole e i suoni, i sogni e le visioni, le passioni e le utopie di alcuni protagonisti del rock che hanno immaginato di poter cambiare il mondo con la forza della loro creatività musicale.
La lezione-concerto è stata tenuta da Susanna Pasticci, docente di Storia della musica, in collaborazione con gli studenti del corso di Laurea in Lettere (indirizzo Comunicazione) che frequentano il Laboratorio di musica del Dipartimento di Lettere e Filosofia. Il racconto delle storie di musiche e musicisti si intrecciava con l’esecuzione dei pezzi dal vivo interpretati dalle rock band degli studenti, dando vita a una narrazione avvincente e in grado di mettere in luce i complessi meccanismi di funzionamento di un fenomeno culturale che ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo del nostro tempo. La Band era formata da: Giuseppe De Santis – voce solista e chitarra ritmica; Fortunato Redi – chitarra solista; Massimiliano Mancini – basso e vocalist; Roberto Di Lorenzo – batteria e vocalist. Ma ovviamente, secondo lo spirito proprio della Festa della Musica, chiunque volesse salire sul palco per suonare o cantare era libero di farlo, perché a vincere davvero non era il singolo artista, ma la Musica!
Adriana Letta