Prima Giornata di fraternità con i diversamente abili a S. Angelo in Theodice
Cresco diversamente con te, questo lo slogan della Prima Giornata di Fraternità con i diversamente abili, organizzata a S. Angelo in Theodice, frazione di Cassino, dall’Associazione culturale “Agorà Theodicea” in collaborazione con la Parrocchia di S. Giovanni Battista e con l’associazione “Sport no frontiere”, e con il patrocinio del Comune di Cassino. Una giornata bellissima e calda (di affetti e meteorologicamente…) che, rimandata a causa del maltempo, dal 2 aprile è andata a collocarsi proprio a ridosso della festa di S. Giovanni Battista, a cui la Parrocchia è intitolata. Quasi un segno di speciale protezione del Precursore, colui che per primo riconobbe Gesù, perché in tale giornata ognuno potesse riconoscere Gesù nell’altro, senza più stare a distinguere chi è “normale” e chi è “diverso”, in vera e totale fraternità.
Questa è stata la cifra di ogni momento di domenica 25 giugno, la fraternità: vera e vissuta con naturalezza e allegria dall’inizio alla fine. La Giornata ha preso il via al mattino, quando alle 9.00 sono cominciati ad arrivare in piazza Caravaggi Mazzonna, luogo del ritrovo, tutti gli ospiti, accolti con calore e simpatia dai tanti volontari che avevano con entusiasmo aderito alla proposta del Presidente dell’Agorà Theodicea Marco D’Agostino e del Direttivo. Sono cominciati i giochi, ben preparati, che hanno dato a tutti la possibilità di fare, di divertirsi, di mettersi alla prova, di dimostrare abilità, il tutto in un’atmosfera di amicizia, gioia, fraternità. Una vera festa. Ha ragione l’autrice delle foto, Loredana Fargnoli, del comitato organizzatore: “Le foto non hanno bisogno di spiegazioni né di commenti… i loro sorrisi, la loro voglia di fare, la gioia che ci hanno dato parlano da sole… grazie a tutti!!!”.
Il secondo momento in cui si è articolata la giornata santangelese è stato in chiesa, dove il parroco Don Nello Crescenzi ed il vice Don Lorenzo Vallone hanno celebrato l’Eucaristia, all’interno della quale è stato celebrato anche il Battesimo di tre bambine della comunità parrocchiale. Nell’omelia Don Nello ha innanzitutto raccontato che, in vista della concomitanza della Giornata di fraternità con i tre battesimi, si era premurato di avvisare le famiglie, le cui risposte lo hanno riempito di gioia e reso “orgoglioso” di esserne il Parroco: “Nessun problema!”, anzi una ha aggiunto: “E’ un onore!”. E’ questo, ha continuato Don Nello, per cui noi Sacerdoti ci battiamo, per aprire la mente, allargare gli orizzonti, combattere la chiusura mentale. Purtroppo, ha riconosciuto, non sempre ci riusciamo, per le barriere esistenti, non solo architettoniche di cui purtroppo la nostra parrocchia è piena!
I muri più duri da abbattere sono quelli interiori, ha affermato. Spesso ci sentiamo molto soli, la maggior parte delle persone non capisce la ricchezza delle differenze. Noi, ha scandito con voce forte e sicura Don Nello, siamo stati creati tutti diversi, anzi “unici”, come dice una bellissima canzone. Siamo unici e proprio grazie a queste differenze noi e solo noi possiamo fare la nostra parte e fare quello per cui siamo nati. Perciò la prima domanda non dovrebbe essere: chi organizza questo? a chi appartiene?, indice di una mentalità chiusa. Noi apparteniamo tutti a Dio, che non fa differenze di persone. La cosa importante è ciò che si fa. E’ molto interessante, ha proseguito con concretezza di esempi, che oggi Carlo abbia letto la prima Lettura, non come Sindaco di Cassino, ma come Carlo, figlio di Dio, così chiamato da Dio, battezzato e cresimato. Ciò che ci rende unici ed irripetibili non è l’associazione di cui facciamo parte né l’etichetta che portiamo, perché Dio non fa differenze di persone e anche noi Sacerdoti non facciamo differenze, perché siamo tutti uguali, diversi, unici, figli di Dio. Allora, ha concluso, a queste tre bambine che oggi ricevono il Battesimo, vogliamo consegnare un mondo che sia capace di annunciare questo: la nostra unica ricchezza è il nome che portiamo, perché con quel nome Dio ci ha chiamati il giorno del nostro Battesimo e ci rende differenti, uguali nella dignità, unici.
Al termine della Messa, ringraziamenti, targhe-ricordo, strette di mani, foto di gruppo. Poi, terzo momento della giornata. All’interno della chiesa si sono approntati i tavoli (troppo caldo all’aperto!) per il pranzo, consumato tutti insieme in allegra compagnia. E come intrattenimento, divertente e persino esilarante, il karaoke, in cui ognuno ha potuto cimentarsi a piacere. Infine, gran finale: una gigantesca torta “Cresco diversamente con te“, a ricordare che davvero la fraternità, il sentirsi unici e diversi ma uguali in dignità, fa crescere dentro, fa maturare, ha tanto da regalare. A tutti!
Adriana Letta