Presentato a Caprile il libro di Stefano Di Palma
Venerdì 30 giugno presso la cornice della chiesa di Santa Maria delle Grazie in Caprile (Roccasecca) ha avuto luogo la presentazione del libro di Stefano Di Palma “Il pittore svelato: la pala d’altare della Cattedrale di Aquino e la produzione di Pasquale De Angelis tra Arpino, Roccasecca e Posta Fibreno nel secolo XVIII.
Moderatore della presentazione Fernando Riccardi che ha gestito le fasi della stessa in modo sapiente. I saluti iniziali sono stati affidati al prof. Lucio Meglio, referente zonale del Centro Documentazione e Studi Cassinati – Onlus che ha accolto la pubblicazione del volume e al sindaco della Città di Aquino, dott. Libero Mazzaroppi.
La parola è subito passata a Mons. Giandomenico Valente che, in qualità di Direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali e l’Edilizia di Culto ha presentato la sua relazione a quanti hanno partecipato alla presentazione. Le sue parole sono state incentrate interamente sul significato del lavoro di Stefano che ha proposto un ulteriore esempio di studio dell’arte nel nostro territorio citando una frase di Botero riportata dall’autore nel testo: «L’Arte è una tregua spirituale e immateriale dalle difficoltà della vita.».
La seconda relazione è stata presentata dalla dott.ssa Romina Rea, Responsabile Diocesano dell’area Beni Culturali. La Dott.ssa Rea, che ha curato la prefazione del libro, ha riportato agli astanti i tratti più significativi del libro, delle opere attribuibili a Pasquale De Angelis, pittore di Casalvieri e protagonista del volume, facendo soprattutto riferimento alla pala d’altare della Basilica Cattedrale di Aquino che ritrae San Tommaso d’Aquino e San Bonaventura di Bagnoregio nell’atto di comporre l’Ufficio per la Solennità del Corpus Domini. Notevoli i protagonisti cui la vicenda compositiva del Pange lingua, soprattutto per la Città di Aquino cui era legata l’origine di San Tommaso. La pala era destinata all’altare del Santissimo Sacramento. «Merito di Stefano di Palma, è stato, quindi, non solo aver portato alla conoscenza di un pubblico più vasto un pittore che ha le giuste qualità per essere apprezzato, ma anche aver contribuito all’indagine sull’arte del suo territorio, ricco di testimonianze artistiche non ancora del tutto valorizzate.»
Andrea Marinelli
