Cresime a Roccasecca: Si nasce per morire o si muore per nascere?

Sante Cresime a Roccasecca

Mons. Gerardo Antonazzo, vescovo diocesano, ha presieduto il rito della Confermazione nella delicata cornice della chiesa di S. Margherita, in Roccasecca.

Il cospicuo numero di cresimandi presenti alla celebrazione è stata l’unione di tutti i cresimandi provenienti dalle parrocchie di Roccasecca S. Margherita, Colle S. Magno, Roccasecca Castello e Caprile.

Hanno concelebrato la solenne messa insieme al vescovo Antonazzo, don Xavier Razanadahy, parroco della medesima parrocchia di S. Margherita, don Cristian Di Silvio, vice-responsabile Pastorale Giovanile e don William Di Cicco, cerimoniere del vescovo.

Durante l’omelia, mons. Antonazzo ha voluto consegnare in dono a tutti i cresimandi parole forti, risuonanti nel profondo dell’anima. Ha parlato della parola “alleanza” che significa “stretta di mano”. Infatti, egli ha ripetuto più volte che quando l’uomo cade nelle grinfie del peccato smette di stringere la mano sicura del Signore. Dio invece rimane sempre là, pronto a stringerla nuovamente all’uomo.

L’alleanza tra Dio e l’uomo nasce proprio nel battesimo, momento in cui si muore nel peccato e si rinasce a vita nuova. Arrivati a questo punto, il vescovo ha voluto sottoporre all’attenzione dell’assemblea un altro quesito: “Se ogni volta cadiamo nelle mani del peccato, non è servito a nulla il Battesimo?”.

«Siete diventati nuova creatura e vi siete rivestiti di Cristo. Questa veste bianca sia segno della vostra nuova dignità: aiutati dalle parole e dagli esempi dei vostri cari, portatela senza macchia per la vita eterna»

Ecco, la risposta sta proprio nelle parole che vengono pronunciate al termine del rito del Battesimo. “Questa veste bianca […] portatela senza macchia per la vita eterna”. Attraverso i sacramenti della Riconciliazione e della Comunione è possibile rimuovere le macchie dalla veste bianca e pura, simbolo di Cristo.

Alla domanda “Si nasce per morire o si muore per nascere?” si può quindi rispondere apertamente che “Si muore nel peccato per rinascere ogni volta da veri cristiani”.

Il coro parrocchiale “Angelo Molle” ha curato la parte musicale e canora della solenne celebrazione.

Mario Fraioli

Foto: Antonella D’Amata

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