Consacrato l’altare a S. Maria della Valle

Il Vescovo Antonazzo con la consacrazione dell’altare e della chiesa conclude le celebrazioni per il 70° di fondazione della Parrocchia

Le celebrazioni per il 70° anniversario della fondazione della Parrocchia di S. Maria della Valle in S. Angelo in Theodice, nel Comune di Cassino, hanno visto il culmine e la conclusione domenica 6 agosto – festa della Trasfigurazione del Signore – con la presenza del vescovo, Mons. Gerardo Antonazzo, che ha presieduto una solenne celebrazione per consacrare il rinnovato altare e la chiesa. A concelebrare con lui erano il Parroco Don Luigi D’Elia, il Parroco di S. Giovanni B. in S. Angelo in Theodice, Don Nello Crescenzi, e Don William Di Cicco, cerimoniere vescovile.

Dopo il rito dell’aspersione dell’acqua santa, fatta alla chiesa e alla comunità con un ramoscello di ulivo, e dopo la liturgia della Parola, il Vescovo, in una intensa omelia, si è soffermato sulla pagina di vangelo del giorno sulla “trasfigurazione”, in cui – ha osservato – si inserisce molto bene la consacrazione dell’altare. La trasfigurazione del Signore è una teofania, Gesù lascia trasparire, attraverso il suo corpo umano, la sua intima identità di Figlio di Dio. In lui abita corporalmente la pienezza della divinità e gli apostoli che assistono alla sua trasfigurazione non lo vedono con gli occhi del corpo ma lo riconoscono nella intensità della luce divina che traspare dal suo corpo umano. Questo altare è come il monte Tabor, ha notato Antonazzo, a cui Egli ci conduce affinché possiamo cogliere la luce divina negli atti, solo cose sacre, che si compiono nel tempio e sull’altare. Ci si serve di realtà umane perché Dio agisca in maniera divina. Così, la Parola che viene proclamata è fatta di parole umane, ma umana non è, tanto che al termine diciamo “Parola di Dio”. Questa è trasfigurazione, cosa stupenda e meravigliosa, ha commentato.

Anche altri due elementi naturali, frutto della vita e del lavoro umano, il pane e il vino, diventano sull’altare “cibo e bevanda di salvezza”, si trasfigurano. Il vescovo ha richiamato con forza l’attenzione dei presenti anche sulle parole che seguono la consacrazione, quando l’intenzione di preghiera riguarda la nostra vita: “Fa’ che tutti noi diventiamo un corpo solo”. Anche questa è una trasfigurazione, coinvolgente perché tocca a noi. Infine, ha fatto ancora notare il Vescovo, sull’altare, che rappresenta il Calvario, mentre celebriamo il dolore della Passione e Morte di Gesù, celebriamo l’Eucaristia, si trasfigura cioè il dolore  in un atto di amore, per cui noi, da “dannati” diventiamo “salvati”. Con l’ Andate in pace noi dovremmo uscire dalla chiesa pronti a guardare con occhi trasfigurati il mondo, e la questua deve diventare un gesto di carità che ci impegni anche fuori della chiesa. Ultima trasfigurazione riguarda i poveri, trasfigurati da Cristo nel suo corpo, come sottolinea Papa Francesco nell’istituire la prima Giornata Mondiale per i poveri.

Maestoso e affascinante, ricco di simboli e significati, il rito della consacrazione, iniziato con il canto delle litanie dei Santi e proseguito con le preghiere di dedicazione perché Dio “avvolgesse di santità” il tempio e l’altare; Don Luigi D’Elia ha porto al Vescovo Gerardo le sacre reliquie dei Santi: Luigi Gonzaga, Rita da Cascia e Mustiola Martire, contenute in un pacchetto sigillato con la ceralacca e il Vescovo, dopo averle mostrate al popolo, si è inginocchiato ai piedi dell’altare, le ha deposte nel piccolo sepolcro appositamente preparato, lo ha richiuso con la pietra con su scritto “Corpora Sanctorum”, i Corpi dei Santi, e lo ha baciato. Poi è iniziata la consacrazione dell’altare, che è stato unto con il Sacro Crisma, con cui il Vescovo ha unto anche le dodici colonne della chiesa, poi ha incensato l’altare e le colonne; il profumo del Crisma e dell’incenso ha impregnato tutto il tempio. I concelebranti ed i ministranti hanno quindi rivestito l’altare delle tovaglie e lo hanno ornato con fiori e ceri che il Parroco ha acceso con il cero portogli dal Vescovo.

La celebrazione è proseguita come di consueto, in un grande raccoglimento. Al termine, Don William Di Cicco ha dato lettura del verbale che, in duplice copia, è stato poi firmato sull’altare dal Vescovo Antonazzo, dal Parroco Don Luigi D’Elia e da due testimoni, due anziani parrocchiani molto attaccati alla Parrocchia molto emozionati e commossi: Giovanni Di Sano e Clara Secondino. Il tutto sotto lo sguardo dolcissimo di Santa Maria della Valle, la cui statua, che nei giorni scorsi è stata portata in processione solenne, era esposta con onore e amore in chiesa.

Un senso di gioia e di festa ha contagiato tutti i presenti, che hanno calorosamente applaudito l’avvenuta consacrazione, “la cosa più bella che ho visto in vita mia”, ha commentato la Sig.ra Clara. Prima della benedizione conclusiva, il Vescovo si è impegnato a che la chiesa di S. Maria della Valle possa presto iniziare i necessari lavori di risistemazione. Anzi, la prima offerta sarà la sua! Ai fedeli presenti, che sebbene non al completo  a causa delle ferie estive, rappresentavano tutta intera la comunità parrocchiale, non restava che fare qualche foto di gruppo per ricordare un giorno ed un evento storico che li ha “trasfigurati” davvero.

Adriana Letta

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