Il Seminarista Marcello Di Camillo è diventato il Diacono Don Marcello Di Camillo domenica 29 ottobre, vigilia della festa di San Germano, nella Chiesa Madre di Cassino a lui intitolata. E’ stato durante una celebrazione solenne e partecipata, presieduta dal vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, affollata di concelebranti, più di 60 Sacerdoti che facevano corona attorno all’altare, ma anche di familiari, amici, fedeli di molte parrocchie, quella di origine, S. Pietro Infine, e quelle dove ha prestato servizio pastorale negli anni di seminario, e di amici e conoscenti, venuti numerosissimi. Presenti anche i sindaci di S. Pietro Infine e S. Vittore e molti concittadini. Perché chi ha incrociato sulla sua strada questo ragazzo, buono, gentile, sempre disponibile, non può non volergli bene: è una ventata di aria fresca la sua presenza, un’amicizia garantita, una fiducia che sorge naturale e forte.
Quando il lungo corteo di ministranti e celebranti, uscito dalla Curia, è entrato in chiesa, mentre il Coro S. Giovanni Battista Città di Cassino intonava magnificamente il Lauda Sion, gli occhi di tutti erano su di lui che, compunto, concentrato, raccolto e molto emozionato, non guardava nessuno ed è andato a prendere posto dalla parte dei fedeli, accanto alla sua famiglia. Mani giunte, occhi bassi. Ma quando è stato chiamato davanti al Vescovo che gli ha rivolto le domande di rito per saggiarne le intenzioni, allora ci si è resi ben conto di quanta convinzione e determinazione ci fosse in lui, con quale forza, nelle sue risposte “Sì, lo voglio”, ha espresso la sua decisione di voler essere ministro di Cristo nella Chiesa, per sempre, e come senza tentennamenti ha promesso obbedienza al Vescovo e ai suoi successori. C’era qualcosa che andava a colpire il cuore nel profondo anche in quel suo prostrarsi a terra durante il canto delle litanie, un gesto di umiltà fatto con tutta naturalezza. Così pure quando il Vescovo ha compiuto il gesto rituale dell’imposizione delle mani sul capo dell’Ordinando inginocchiato davanti a lui e durante la Preghiera di Ordinazione, che d’ora in poi lo affiancherà ai Sacerdoti nel servizio della Parola, dell’Eucaristia e della Carità. Visivamente l’effetto era forte: non era più ai banchi tra i fedeli, ma sul presbiterio, non più solo col camice del semplice ministrante, ma con le vesti liturgiche proprie del diacono, di cui due confratelli lo hanno rivestito. Il ragazzo Marcello diveniva Don Marcello, con la dignità di ministro del Vangelo di cui diveniva annunciatore, dopo averlo ricevuto dalle mani del Vescovo.
E’ naturale che al termine del rito l’abbraccio lungo ed affettuoso del Vescovo al neo-diacono, seguito dall’abbraccio degli altri diaconi presenti, abbia provocato un grande e sentito applauso tra i Sacerdoti ed i fedeli, un applauso che significa gioia, condivisione, gratitudine. Ed era bello vedere Don Marcello servire all’altare nel resto della celebrazione, con un volto sorridente e luminoso, distribuire la comunione vicino al Vescovo, come liberato dalla tensione dei giorni precedenti.
Mons. Gerardo giustamente nell’omelia, commentando la pagina di Vangelo del giorno (Mt 22, 34-40), aveva detto, rivolto a Marcello: “Ricevendo oggi l’Ordinazione diaconale, il Signore ti chiama e ti consacra per sempre al servizio di questo grande comandamento dell’amore a Dio e ai fratelli. Questa diaconia di Marcello esprime anche la diaconia di tutta la nostra chiesa particolare, in quest’anno pastorale impegnata a tutto campo per la famiglia. Lo esprimeremo al termine, consegnando ai Vicari zonali e ai referenti delle associazioni la Lettera Pastorale La gioia di fare famiglia“. Come infatti è stato fatto.
Commovente, infine, è stato il discorso di Don Marcello che ha voluto ringraziare Dio e… tutti! Li ha nominati tutti quanti, dalla famiglia al Vescovo, dai suoi formatori, ai parroci e alle comunità in cui è stato in servizio pastorale, dal Seminario, ai compagni agli amici, alla Pastorale Digitale… tutti considerati “dono di Dio” per lui. Non ha dimenticato nessuno, ma ad ognuno ha voluto far arrivare il suo grazie gioioso e riconoscente. Ma crediamo che in verità fossero tutti gli altri, i presenti ed anche gli eventuali assenti, che sentivano forte il bisogno e il desiderio di ringraziare Marcello, Don Marcello, per aver riconosciuto e accettato la chiamata del Signore, per aver fatto una scelta di vita così impegnativa ed alta in tempi difficili in cui il “per sempre” fa paura, per la sua bontà e delicatezza… Insomma, grazie, Don Marcello, grazie di esistere, noi tutti pregheremo per te e tu prega per noi. Il tuo esempio ci sostenga tutti e ci doni sempre nuova fiducia, la tua disponibilità ci contagi, il tuo fare semplice e schietto, umile e forte ci sia di riferimento nel cammino della vita. Grazie a Dio e grazie a te, Don Marcello.
Adriana Letta