31 Ottobre 2017 – Martedì – trentesima settimana del Tempo Ordinario

Vangelo del giorno: Lc 13,18-21
Parola del giorno: A che cosa è simile il regno di Dio? È simile a un granello di senape
Domanda… e subito risposta,
offerta dallo stesso interrogante,
non stanno lì a far letteratura e neppure a dispensare
i pigri dal cercarla, ma a scuotere la vita,
perché chi ascolta la domanda possa già capire
che essa viene posta direttamente a lui
perché nella risposta – da dare con la vita e con i fatti –
sia coinvolto in pieno.
Il regno, che ha dimensioni di portata incalcolabile
e sfuggono a qualunque occhio e criterio umano
– al punto che è difficile comprenderlo
al di fuori di una logica di fede –
vien posto dal Maestro a paragone
con il seme più piccolo che esista.
In questo modo si comprende che in un istante
coloro che si ritengono sapienti, potenti e grandi,
ma anche quanti fanno di se stessi l’idolo del mondo,
son belli che spiazzati e mancano di mezzi per capirlo.
Cosa che invece sanno fare facilmente, e senza sforzo,
i piccoli, gli umili e quanti, disprezzati e rifiutati,
accolgono nel cuore, tramite l’umiltà,
il piccolo semino dell’amore.
La riposta alla domanda, allora, chiunque può trovarla
in quel granellino di senape che, vestendosi di terra
che lo avvolge e lo nasconde, e morendo nel silenzio,
produce frutto prezioso ed abbondante.
La stessa cosa – a dir di Sant’Ambrogio – accade per la fede
che “triturata dalle avversità, diffonde il suo vigore”.
   
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio?
È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

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