Nella chiesa di S. Antonio a Cassino il tradizionale pranzo con i poveri ha ricevuto il compiacimento e la benedizione di Papa Francesco
Sì, certo, il pranzo di fraternità di Natale si fa anche quest’anno in chiesa, ormai è una tradizione bellissima e proprio ora che il Vescovo, mons. Gerardo Antonazzo, ha lanciato la proposta di una “Cittadella della Carità” con centro nella Parrocchia di S. Antonio a Cassino, a maggior ragione inviteremo i nostri fratelli disagiati a pranzo con noi il 25 dicembre! Questi erano i discorsi che il Parroco Don Benedetto Minchella e i volontari andavano facendo con entusiasmo ancora maggiore dell’anno scorso e raccoglievano offerte di servizi e di denaro per realizzare il grande proposito, quasi un sogno, di trasformare, per un giorno importante come il Natale, la chiesa in una sala comunitaria, un ristorante. Sul più bello dei preparativi, quando ormai il programma era dettagliatamente precisato, a sorpresa a Don Benedetto è arrivata – nientemeno! – una lettera da parte di Papa Francesco, a firma del Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, che diceva: “Il sommo Pontefice Papa Francesco rivolge il suo fervido augurio natalizio in occasione del pranzo offerto da S. E. Mons. Antonazzo e dalla Comunità parrocchiale di Sant’Antonio di Padova in Cassino e, mentre si compiace per la lodevole iniziativa di solidarietà quale frutto di carità del cammino di codesta comunità ecclesiale, chiede di pregare per lui e per il suo ministero petrino e, invocando abbondanti grazie e favori celesti, invia di cuore all’eccellentisssimo Presule, a Lei, ai Fedeli di codesta Parrocchia e a quanti prendono parte a questo momento di festa, l’implorata Benedizione Apostolica. Dal Vaticano, 25 dicembre 2017″.
Descrivere la gioia di Don Benedetto e dei suoi collaboratori, oltre che, ovviamente, del Vescovo, non è possibile. Entusiasmo alle stelle! E davvero è stato un momento bellissimo di festa e di comunione nella comunità incredibile. Una lunghissima tavolata dal fondo della chiesa arrivava fin sotto l’altare: erano stati spostati i banchi verso i muri laterali e al centro il colore rosso di tovaglie e tovaglioli era un segnale e una promessa di gioia e di festa. E così è stato. Gli ospiti sono arrivati, hanno preso posto, è arrivato il Vescovo Gerardo, che aveva appena celebrato il Pontificale di Natale nella Chiesa Madre, e intanto tutti i volontari della Caritas parrocchiale erano pronti. Si è subito stabilito fra tutti un clima di famiglia, sorridente e un po’ complice. Il Vescovo, dopo aver guidato la preghiera iniziale e dato la benedizione, si è avvicinato a tutte le persone, con esse ha parlato e scherzato, con la mano sulla spalla, col sorriso, con l’occhio e l’orecchio attento alla persona che aveva davanti, con una naturalezza che metteva tutti a proprio agio e lo ha fatto con tutti. Nessuno si è sentito escluso da questo atteggiamento affettuosamente confidenziale e paterno e se ne sono ben accorti i bambini, con le loro antenne sensibilissime a riconoscere chi vuole loro bene davvero.
Buono e gustoso il cibo, calda e accogliente l’atmosfera. Non sono mancati, alla fine, consegnati dal Vescovo e dal Sindaco della città, Carlo Maria D’Alessandro, i regali per i bambini, i cui occhi erano accesi dal desiderio di ricevere uno di quei colorati e misteriosi pacchetti, un bel panettone ad ognuno e non è mancata neppure una buona torta. Già, perché unendo le forze espresse dalla comunità parrocchiale con quelle di persone di altre parrocchie, di alcuni esercizi commerciali, alcuni ristoranti e pasticcerie, è stato possibile regalare una giornata lieta e confortante a tutti gli invitati che altrimenti avrebbero vissuto in solitudine il giorno di Natale. Questo specialissimo “ristorante” sapeva proprio ristorare il corpo e lo spirito. Non per niente, sul viso di ognuno era stampato un gran sorriso di gioia e non si distingueva se quel sorriso era di un ospite o di un volontario: la gioia aveva contagiato tutti!
Adriana Letta
