Cassino: si è svolta nella notte tra il 5 e il 6 gennaio la 21ª edizione della tradizionale cantata notturna che tocca il cuore
Ebbene sì, anche quest’anno a Cassino la notte del 5 gennaio è stata una “Notte magica” ovvero una “Magica nuttata”!… E se qualcuno era distratto, ci ha pensato la Musica della “Pasquetta Epifania”, che dal pomeriggio e per l’intera notte ha percorso tutta la città, a ricordare la cara vecchia tradizione – che risale agli inizi del ‘900 – sopravvissuta alla guerra e proprio per questo ripresa e riportata in vigore 21 anni fa, qualificando bene la musica e riproponendo un canto popolare arricchito di note, di sentimenti e di significati. Nella notte tra il 5 e 6 gennaio musici e cantori, riconoscibili dalle mantelle rosse degli uni e nere degli altri, e dai cappelli, sfidando le rigide temperature invernali, annunciano a grandi e piccoli, con il loro canto melodioso, l’arrivo della befana e la fine delle feste.
Il pensiero non può non andare all’indimenticato M° Pio Di Meo, uno dei più attivi sostenitori di questa tradizione cassinate. E anche quest’anno sembrava di vederlo e sentirlo vicino, il Maestro Pio, anche se materialmente erano altri a intonare e suonare quelle note che lui stesso aveva risistemato in una vera partitura per orchestra. Tutto questo, grazie all’Associazione culturale “Vecchia Cassino” presieduta da Antonio Marzocchella, che si incarica con passione e determinazione di portare avanti la Pasquetta Epifania, e alla Banda Don Bosco Città di Cassino, che fornisce i musicisti del gruppo, tra cui molti giovanissimi, e il direttore, il Maestro Marcello Bruni, che dal suo Maestro Pio ha ereditato come una “missione” la Pasquetta Epifania.
Una Tradizione deve seguire la tradizione, ovvio, e dunque tutto è cominciato nel pomeriggio nell’abbazia di Montecassino, luogo della prima tappa, luogo sacro e amato: i primi canti sono stati eseguiti nel chiostro del Bramante davanti all’Abate Donato Ogliari, poi, spostatisi nella Basilica Cattedrale, musici e cantori hanno eseguito l’antico Inno davanti al Presepe. Momenti altamente suggestivi. Infine un momento di convivialità nel refettorio monumentale ha concluso questa prima significativa sosta.
Poi il nutrito gruppo è sceso a Cassino, dove ha effettuato molte tappe, in Largo Dante, in Corso della Repubblica, in piazza Diaz davanti alla sede della Banca Popolare del Cassinate, nello storico rione Colosseo, per arrivare alle 21.30 nella chiesa di Sant’Antonio di Padova, dove, ad accogliere la Pasquetta Epifania, è stato il Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo, insieme al Parroco Don Benedetto Minchella, presenti le autorità locali, tra cui il sindaco della città Carlo Maria D’Alessandro.
Poi, sempre secondo tradizione, la Pasquetta è andata avanti per tutta la notte, tra soste e spostamenti. A parte le soste “tecniche”, in cui orchestrali e cantori potevano rifocillarsi con cose buone e bevande calde preparate dai residenti dei vari quartieri, nelle soste “istituzionali” ripetevano i loro canti, l’Inno tradizionale che annuncia l’Epifania e una canzone “moderna”, composta e musicata dopo la guerra, intitolata “Vecchia Cassino“, che volge lo sguardo all’indietro per capire che cosa è rimasto della Cassino che c’era prima e cerca di recuperare se non le cose materiali (tutto è andato perduto!) almeno l’anima del popolo, le sue radici e le sue virtù di saggezza, di coraggio, di solidarietà, che danno la forza di andare avanti nonostante tutto, come avvenne appunto nel dopoguerra, quando moltissimi tornarono e insieme iniziarono la ricostruzione, con sacrifici immani ma con determinazione, audacia, se non eroismo, e fiducia.
Vivo apprezzamento hanno mostrato il Vescovo Antonazzo ed il Sindaco D’Alessandro alla fine della tappa a S. Antonio, ringraziando i protagonisti della manifestazione. Il Vescovo Gerardo ha osservato che come nel Natale Dio si è donato all’umanità arricchendola, così gli organizzatori della Pasquetta Epifania, prendendo a modello la relazione Dio-uomo, arricchiscono gli altri e i più giovani donando loro questa tradizione bella e significativa, che indubbiamente diffonde valori positivi. E D’Alessandro ha concluso il suo breve intervento dicendo: Dov’è andata la “Vecchia Cassino”? è qua! Lo si vede dall’impegno delle due associazioni che sono eccellenze del territorio, e anche di tutti i cittadini che sono stati presenti e hanno sentito toccato da commozione il loro cuore. E’ un momento di grande solidarietà e unità che fa grande la città!
Ecco perché, davvero, anche questa 21ª edizione è stata una Notte magica!
Adriana Letta