Cattolici ed Evangelici pregano insieme a Isola del Liri
«Potente è la mano di Dio»
La felice coincidenza della 4° tappa del per-corso biblico parrocchiale con la Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani, ha dato all’incontro di lunedì 22 gennaio, presso la Sala Agape della parrocchia San Lorenzo Martire ad Isola del Liri, un “respiro ecumenico”. È stato un piacere per don Alfredo Di Stefano e don Roberto Dell’Unto, accogliere con i loro parrocchiani il Pastore evangelico della “Chiesa Battista”, Vittorio De Palo, la moglie Valeria ed altri “fratelli e sorelle in Cristo”. Sul passo di Esodo 15, 1-21, noto anche come “Il Canto di Mosé e il Canto di Miriam” ci si è confrontati insieme.
L’incontro è stato aperto dal Pastore con l’invocazione corale allo Spirito Santo, quindi la parola è passata a Francesco Graziano, che ha spiegato in maniera competente questo Inno al Signore, cantato prima da Mosè e dagli Israeliti una volta messi in salvo dalla furia degli Egiziani; e poi da Miriam, profetessa sorella di Mosé e Aronne, accompagnata dalle donne che danzano al suono di tamburelli, così come facevano ogni volta che i mariti tornavano dalle loro imprese belliche. Perciò si potrebbe chiamare il “Canto della Sposa”, che nell’inno è Israele, rappresentato da Miriam. Una vera festa per gli Israeliti perché contro l’oppressione egizia, hanno sperimentato come “potente è la mano di Dio”, che non usa la spada, né carri da guerra, ma gli basta un “soffio” come nei giorni della creazione per alzare le acque come le mura di un utero e far nascere un popolo nuovo. Un popolo che non ha più paura, perché in questo lungo cammino verso la “terra consacrata” sa di avere come guida, buona e forte, il Signore, che ha scelto per loro una “casa” e per loro ha costruito un “tempio” con le sue mani. Il Pastore De Palo nel suo intervento ha sottolineato gli elementi che uniscono le due comunità cristiane, a partire dalla stessa Bibbia che i due relatori avevano davanti e ha guidato l’assemblea in una viva attualizzazione di quel passo biblico, definito il “Canto dell’amore, della fede e della speranza”.
Bello il richiamo ai cristiani dei Caraibi che come gli Ebrei sono stati vittime di oppressioni. Interessante anche il riferimento a Mosè, che rappresenta la Legge, Aronne il sacerdozio e Miriam la profezia e tutti i Profeti. Da qui la domanda forte: «che fine ha fatto Miriam nelle nostre Chiese?». Interrogativo sollevato anche nell’incontro ecumenico, tenuto venerdì 19 gennaio nella chiesa di San Paolo a Frosinone. Degna di nota è la danza biblica di Miriam e di Davide e alla danza liturgica della Chiesa africana, che ha suscitato l’auspicio di una spiritualità, la nostra, un po’ più fisica, attraverso il movimento del corpo. La preghiera di riconciliazione ha concluso l’incontro, trampolino di lancio verso altri momenti di interscambio culturale e spirituale tra le due Chiese isolane.
Luciana Costantini
Foto: Rosalba Rosati