Nella Parrocchia di S. Pietro Apostolo in Cassino, la festa di Don Bosco il 31 gennaio coinvolge tutti
La festa di Don Bosco non passa mai sotto silenzio, tanto meno quest’anno, che il 31 gennaio si è compiuto il 130° anniversario della sua nascita al cielo. Lo ha ricordato perfino il Presidente della Repubblica Mattarella in un suo messaggio. E una parrocchia salesiana nel cuore come quella di S. Pietro Apostolo di Cassino non poteva non organizzare qualcosa. Così, si sono messi all’opera il viceparroco Don Tomas Jerez, responsabile dell’Oratorio, e tutti i membri delle associazioni e dei gruppi salesiani, a cominciare dai Salesiani Cooperatori e dall’ADMA all’associazione Largo a Don Bosco, ai catechisti parrocchiali, alla Banda Don Bosco del Maestro Marcello Bruni, ai gruppi di musica, teatro…
E’ venuto fuori un ricco programma per bambini, ragazzi, giovani e adulti, cominciato alla grande domenica 28, che ha visto la S. Messa del mattino alle 11.00 e un bel Pomeriggio Salesiano. Nel salone parrocchiale alle 16.00 è iniziato un incontro per Genitori e bambini del catechismo con la proiezione del film “Don Bosco”. Poi un divertente quiz a premi li ha intrattenuto su quanto era stato visto nel film. Ed è iniziato il Triduo di preparazione alla festa, che ogni sera ha radunato le persone in chiesa per pregare e per conoscere meglio l’avventura di Don Bosco e riflettere sul suo operato e sul suo pensiero di Educatore che ha meritato il titolo di “Padre e Maestro della gioventù”.
Il 31, giorno della festa, ha visto alla sera una solenne Celebrazione Eucaristica, a cui hanno partecipato in molti, soprattutto bambini e ragazzi del catechismo, famiglie, seguaci del carisma salesiano e operatori. Una chiesa piena di persone e di gioiosa vivacità, proprio quella che il “festeggiato” voleva per i suoi ragazzi, ha accolto l’ingresso del Sacerdote celebrante, Don Tomas, e dei ministranti. Per connotare di spirito salesiano la celebrazione, erano stati portati e deposti ai piedi dell’altare oggetti della vita concreta oratoriana: un pallone, una chitarra, un copione teatrale, un catechismo, un cesto di alimenti raccolti per i bisognosi. Il gruppo della musica era schierato al suo posto, con la tastiera e le numerose chitarre, per animare la liturgia.
Nell’omelia Don Tomas ha parlato della famiglia, di cui ognuno deve prendersi cura, visto che vive in una famiglia, anche se non perfetta e ideale, come non lo era quella di Giovannino Bosco. Ma proprio per questo egli aveva capito che la cosa più importante per i ragazzi poveri e abbandonati non era solo dar da mangiare e dare istruzione, per quanto importanti, ma dare una “famiglia”, un ambiente dove si potessero tutti sentire accolti, amati e protetti. Un ambiente “educativo” che fa crescere bene le persone.
Un momento importante e toccante è stato quando i Salesiani Cooperatori della Parrocchia, subito prima della preghiera dei fedeli, si sono portati davanti all’altare e lì, in semicerchio, guidati dal Diacono Don Luigi Evangelista, Salesiano Cooperatore anche lui, hanno rinnovato la loro “Promessa” di impegno nella vita ecclesiale, leggendola a voce alta tutti insieme con consapevolezza ed emozione. Hanno promesso di impegnarsi a vivere il Progetto di vita apostolica dell’associazione, di essere discepoli fedeli di Cristo, di lavorare per il Regno specialmente per la promozione e la salvezza dei giovani, di testimoniare lo spirito salesiano in comunione con la Chiesa.
Prima di dare la benedizione finale Don Tomas ha consigliato a bambini e ragazzi di uscire, finita la Messa, nell’oratorio perché una bella sorpresa li aspettava… Naturalmente così è stato per i ragazzi e per i genitori, che fuori hanno trovato un piccolo Don Bosco con la veste da prete, e una “Mamma Margherita” che, come la mamma di Don Bosco, pensava a rifocillare i ragazzi. E, grazie ai Salesiani Cooperatori e all’Associazione Largo a Don Bosco, … le meravigliose “frittelle fritte di Mamma Margherita”, a cui hanno allegramente dato l’assalto. Non solo i bambini!…
Ancora una iniziativa è da segnalare: proprio in questa occasione la parrocchia, per iniziativa di alcuni operatori, ha riportato in vita il Giornalino parrocchiale, di cui è uscito il numero 1. L’intento, come dice Don Tomas nell’Editoriale, è di “rinforzare il rapporto stretto che deve legare la famiglia con la parrocchia”, perché la parrocchia possa davvero diventare “la famiglia delle famiglie”.
Adriana Letta
Foto: Aurora Capuano
Adriana Letta