Cristo con la sofferenza sana, guarisce, redime e salva l’umanità
Sora si spegne e si illumina solo delle suggestive luci delle fiaccole accese per accompagnare la processione del Cristo Morto e dell’Addolorata, più nota come processione del Venerdì Santo. Venerdì 30 marzo 2018 si è rinnovato l’appuntamento con una delle più sentite tradizioni religiose, perpetuate dalla confraternita dell’Addolorata.
L’Antica città volsca, percorsa da una vena di dolore, si è trasformata in un anfiteatro di costernazione celebrando la passione e morte di Gesù, con forte partecipazione e viva drammaticità. Il lento incedere della processione, aperto dalle lunghe code di tutte le confraternite di Sora, è stato scandito da momenti di intenso silenzio e di preghiera, intervallati dalle struggenti note della Banda Sinfonica Città di Sora, che ha accompagnato per le strade del centro cittadino i simulacri di Gesù e di Maria.
L’evento si è concluso, in piazza Mayer Ross con la benedizione alla cittadinanza e le riflessioni conclusive del Vescovo Antonazzo, che ha invitato a comprendere il senso del mistero dell’amore che si concretizza proprio nel sacrificio di Gesù sulla croce.
La sua sofferenza è per noi motivo di redenzione. “Cristo con quella sofferenza sana, guarisce, redime e salva l’umanità”. Sotto la croce c’è poi il dolere di Maria, corredentrice per il risanamento dal peccato e dal degrado del mondo. Il messaggio pasquale è allora quello di guardare con occhi diversi alla sofferenza, dando un senso e un grande valore ai nostri momenti di dolore, affidandoli a Gesù e a Maria per farne qualcosa di grande per il bene dell’umanità.
Bernadette Gabriele
Foto: Piercarlo Gugliotta
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