Per la prima volta il Vescovo partecipa alla festa patronale del quartiere S. Pasquale a Cassino
Che la Parrocchia di S. Pasquale Baylon esista a Cassino si sa, ma per ora ancora solo giuridicamente, come dire: sulla carta ma non nelle strutture e nella funzionalità. C’è solo una cappellina, ben tenuta e recentemente restaurata, che custodisce una piccola statua del Santo Patrono. Tuttavia c’è la popolazione della contrada che sente fortemente l’appartenenza e che, appoggiandosi al Parroco della Parrocchia confinante, S. Giovanni Battista, da anni ha un Comitato che organizza puntualmente la festa patronale intorno al 17 maggio, festa del Santo. Quest’anno la gioia che il Vescovo mons. Gerardo Antonazzo abbia accettato l’invito, ha spinto il Comitato a fare le cose in grande in tre giorni di festeggiamenti. Domenica 20 maggio, giorno di Pentecoste, la sera tutto era pronto nella piazza dove un domani dovrebbe sorgere la chiesa parrocchiale, il palco con l’altare, le luminarie, le bancarelle, le pubblicità degli sponsor. La Banda musicale, di Villa Latina, aspettava pronta e quando alle 20.00 è arrivato il Vescovo, accompagnato da Don Marcello Di Camillo e Francesco Paolo Vennitti, Mario Valente e gli altri del Comitato lo hanno accolto con esultanza e accompagnato nella piazza, al suono della Banda.
Don Benedetto Minchella, in qualità di Amministratore parrocchiale di S. Giovanni Battista, era pronto, avendo predisposto tutto a puntino. Così è potuta cominciare subito la Celebrazione Eucaristica, molto seguita e partecipata dai presenti e dal Primo Cittadino, il Sindaco Carlo Maria D’Alessandro. Nell’omelia il Vescovo ha sottolineato “la felice coincidenza” che nella domenica di Pentecoste fosse venuto a celebrare in onore di S. Pasquale Baylon, il francescano spagnolo del ‘500 detto “il Santo dell’Eucaristia” che nacque nel giorno di Pentecoste e morì, 52 anni dopo, nel giorno di Pentecoste. Quasi un segno provvidenziale, un’indicazione per i fedeli di questo territorio parrocchiale, di affidarsi all’intercessione del loro Patrono per amare fortemente l’Eucaristia e credere che, per opera dello Spirito Santo invocato sull’altare, il pane ed il vino si trasformano veramente nel corpo e nel sangue di Cristo, come ne era convinto S. Pasquale. Ed ha aggiunto l’osservazione che nella preghiera che il Celebrante legge dopo la consacrazione si chiede al Padre che lo Spirito Santo riunisca la comunità in “un solo corpo”, proprio come l’acqua, unendosi alla farina e impastandosi, forma un solo corpo. E’ lo Spirito Santo, dunque, che attua il grande miracolo dell’Eucaristia e, se noi lo vogliamo e glielo chiediamo, può compiere un altro grande miracolo, quello di renderci uniti fraternamente e solidariamente.
Terminata la celebrazione, ha preso il via la Processione che, alla luce dei flambeaux, ha percorso le strade del rione in un lungo percorso attraverso zone rurali, quasi a voler visitare tutti i fedeli, anche quelli delle case sparse nella campagna. Ogni tanto una sosta, là dove era preparato un tavolo con fiori e lumi per onorare il Santo Patrono e tutto il percorso è stato scandito dalla preghiera del rosario, dalle invocazioni e dalle preghiere per gli anziani, i malati e i sofferenti, dai canti e da intermezzi musicali suonati dalla Banda. Un’ultima sosta è stata fatta nei pressi dell’Ospedale S. Scolastica, per una preghiera speciale.
Tornati sulla piazza e sistemata la statua, Mario Valente, a nome di tutto il Comitato, ha ringraziato calorosamente il Vescovo Antonazzo, facendogli anche omaggio del fazzoletto giallo-arancio della “Compagnia di Canneto” di S. Pasquale, che il Vescovo ha prontamente indossato. Infine, lo spettacolo pirotecnico, immancabile, ha rallegrato gli occhi e l’animo di tutti i presenti.
Adriana Letta