Mons. Daniele Tempesta da S. Donato ofm, vescovo ausiliare di Sora, Aquino, Pontecorvo
Lucio Meglio
San Donato Val di Comino è sicuramente uno dei paesi della nostra Diocesi che ha visto numerosi suoi cittadini indossare il saio francescano. Tra questi sicuramente un posto di rilievo lo occupa mons. Daniele Tempesta. Vittorio, questo il nome di battesimo, nasce il 3 agosto del 1838 dai coniugi Nicola e Maria Rufo. Trascorre l’età della fanciullezza seguendo gli insegnamenti religiosi dello zio don Filippo, dal quale sarà indirizzato all’età di sedici anni ad abbracciare lo stato religioso francescano. Così il 19 marzo 1854, Vittorio giunge nel ritiro dei Frati Minori di S. Martino, a Magliano dei Marsi, dove trascorso un anno di prova l’11 aprile dell’anno seguente emette la professione religiosa cambiando il suo nome in p. Daniele da S. Donato. I primi anni di studi li svolge all’Aquila nel convento di S. Giuliano, avendo come lettore il celebre p. Placido Gasbarro di Castel di Sangro; proseguendoli per un breve periodo nel convento di Capestrano ed in seguito trasferendosi in Francia, ad Avignone, dove ottenne l’insegnamento di teologia.
Tornato in Italia il 15 agosto del 1861 viene consacrato sacerdote nella chiesa madre di Città S. Angelo dal vescovo mons. Pieramico. Purtroppo arrivano gli anni della soppressione che costringono p. Daniele a lasciare il suo convento per fare ritorno nella sua terra natale. Qui stringe amicizia spirituale con il vescovo oratoriano mons. Aniceto Ferrante, che rinunciando alla cattedra di Gallipoli si era ritirato ad Alvito; sarà lui a presentarlo al vescovo di Sora mons. Ignazio Persico, cappuccino e futuro cardinale, che avendo già sentito parlare delle sue doti umane e intellettuali lo chiamò ad insegnare nel seminario di Sora nominandolo prima suo segretario ed in seguito ottenendo dalla Santa Sede la di lui nomina a Vescovo ausiliare. La cerimonia di consacrazione si svolge a Roma nella chiesa di S. Francesco in Ripa il 22 dicembre 1882 alla presenza del cardinale Luigi Maria Bilio. Mons. Tempesta Per cinque anni svolge indefessamente l’incarico di ausiliare sostituendo mons. Persico impegnato nei vari incarichi ricoperti nella Curia romana. Quando il 14 marzo 1887 Persico rinuncia alla sede vescovile sorana, mons. Daniele Tempesta viene nominato vescovo di Trivento nel Sannio dove vi restò per quattro anni fino al 1891 quando dalla Santa Sede arriva la nomina a vescovo della diocesi di Troia nelle Puglie. Qui vi restò per quasi nove anni quando, tornato nella sua città natale per un breve periodo di riposo, fu colto da malore improvviso morendo il 23 aprile del 1899 all’età di sessantuno anni.
Anima sensibile e di sentimenti elevati, figura austera ma al contempo dolce e paterna, Daniele Tempesta nonostante la dignità episcopale non dimenticò mai di essere un umile figlio di S. Francesco, indossando sempre anche da vescovo il saio francescano. Uomo di cultura, pubblicò alcuni testi a stampa come la vita dell’abate Giustino Quadrari e l’elogio funebre di Giovanni Andrea Annonj da lui letto nella Cattedrale di Sora nel 1881.
Fonti:
Diomede Falconio, I Minori Riformati negli Abruzzi, Roma, 1914, pp.390-392.
Nunzio Farina di Scanno, Compendiosissimo ragguaglio storico e descrittivo della Provincia dei Minori Riformati di S. Bernardino, Quaracchi, 1911, pp.108-109.
Lucio Meglio, Ignazio Persico. Cardinale cappuccino, Napoli, 2017, p.106.