Santuario di Canneto: Convegno mariologico abbinato alla Giornata diocesana per la custodia del creato, con l’assegnazione del Premio “Stella Maris” e la firma di un Accordo-quadro Diocesi-PAMI
Denso, arricchente, costruttivo, promettente, teologico, aderente alla realtà e al tempo stesso vicino al cielo, tale è stato il Convegno mariologico di domenica 30 settembre svolto nell’incanto senza pari della Basilica Santuario di Canneto, organizzato dalla Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, dalla Fondazione “Il Cammino di Canneto” e dalla PAMI, Pontificia Academia Mariana Internationalis. Viaggiatori sulla terra di Dio, questo il tema, che ha permesso di unire varie motivazioni e intrecciare fili diversi per un unico interessante e alto progetto: rendere lode a Maria, la Vergine bruna di Canneto, celebrare la Giornata diocesana per la cura del creato, lavorare alla valorizzazione del vasto territorio da secoli attraversato dalle migliaia e migliaia di pellegrini che devotamente si recano a Canneto.
Introdotto e moderato da Mons. Domenico Simeone, referente diocesano per il turismo religioso e il tempo libero, il convegno ha visto l’intervento iniziale del vescovo, Mons. Gerardo Antonazzo, colui che ha fortemente voluto, sin dall’inizio del suo episcopato, valorizzare Canneto e tutto ciò che ad esso è legato. Noi abbiamo costituito, ha detto, la Fondazione Cammino di Canneto perché sia volano di quel progetto di Parco culturale ecclesiale promosso dalla chiesa italiana, per dare un contributo alla valorizzazione di tutto un territorio, ricchissimo di beni ambientali, religiosi e culturali. Per questo oggi non solo riprendiamo una tradizione di convegni mariani a Canneto, ma un’altra importante tappa è la firma di un Accordo-quadro di cooperazione con la PAMI, Pontificia Academia Mariana Internationalis e lo facciamo, ha proseguito, immersi in un luogo che è dominato dalla figura di Maria, che ci aiuta a prenderci cura, per es., dell’acqua, antico elemento pagano passato nel cristianesimo come simbolo della vita, che ha favorito il sorgere del culto mariano. Antonazzo ha avanzato un’interessante ipotesi: quello che è stato il ruolo del monachesimo in Europa di fronte alle invasioni barbariche, oggi può essere il ruolo dei santuari, dove è molto numeroso il popolo che vi converge, anche di persone che normalmente non frequentano la chiesa. Dunque, bisogna investire nei santuari, in risorse umane e progettuali, superare il rischio di fermarsi alle cose sempre fatte, curare la formazione dei pellegrini (si contano oggi ben 80 “Compagnie” di Canneto), perché la tradizione popolare, diventata devozione, si arricchisca di contenuti e si trasformi in spiritualità popolare. I santuari debbono diventare avamposti di una nuova evangelizzazione.
Il Rettore della Basilica minore santuario di Canneto, Don Antonio Molle, ribadendo la volontà di fare di Canneto un centro di irradiazione mariana, ha apprezzato molto il connubio Canneto-Creato, perché qui, ha detto, ci troviamo nella Cattedrale della Creazione, la valle di Canneto, dove contempliamo il capolavoro della creazione, Maria. Si è detto convinto che il santuario, rinnovato nella struttura, sarà rinnovato anche dal punto di vista spirituale.
Nel suo intervento, il prof. Lucio Meglio, Presidente della Fondazione Cammino di Canneto, ha aggiunto un ulteriore motivo al convegno, ricorrendo esattamente il primo anniversario della costituzione della Fondazione. Ha affermato l’impegno per questo Cammino di fede e cultura, non certo solo turistico, che sta mettendosi in collegamento con altri Cammini a livello nazionale e internazionale.
E’ stata poi la volta delle due relazioni principali del Convegno. La prima è stata svolta da P. Stefano Cecchin, presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, grande studioso di mariologia, sul tema “Maria – Madre – Terra“. Con passione e alta competenza, ha incantato la platea spiegando come essere cristiani equivale ad essere mariani, infatti Maria apre la via che porta a Cristo e noi, quando seguiamo Gesù, rendiamo omaggio a lei, l’essere umano che ha amato Gesù più di tutti, che è santa perché è intimamente unita a Gesù, perché la santità è l’essere con Gesù. E’ la chiave per arrivare a Dio, che è Amore, agape, amore comunitario. L’atto di consacrazione o di affidamento a Maria significa diventare un altro Cristo, infatti il vero discepolo è colui che ascolta la Parola. La proposta di P. Stefano ai santuari è stata: ritornare alle origini. Come a Maria la prima parola dell’angelo è: Rallegrati Maria, e lei si scopre amata da Dio, fonte dell’Amore, così – perché Dio vuole il bene dell’uomo – bisogna far scoprire alle persone l’amore che Dio ha per ogni persona. Questo è il vero messaggio cristiano. Dio ama essere amato da persone libere, come Maria. Per parlare di ecologia, impariamo a purificare il nostro cuore e a mettere cuore e mente in armonia. Nei santuari sarebbe bello formare dei Cenacoli di Maria, per scoprire la bellezza della persona umana che vive in armonia.
E’ stata poi la volta di P. Agustín Hernández Vidales, vice rettore e decano della Facoltà di Filosofia dell’Università Antonianum, che ha parlato su “Lo stile di vita tra saggezza antica e progresso scientifico“. Ribadendo l’importanza dei santuari, davvero alla pari dei monasteri, ha notato che nel Giubileo della Misericordia il santuario di Guadalupe ha avuto più visitatori di S. Pietro a Roma. Poi si è soffermato sullo stile di vita, sulla base della Laudato si’, in particolare sui capitoli 3 e 6, analizzandone la metodologia, la teoria, la pratica, per arrivare all’uomo e al suo ruolo. Parafrasando la famosa frase di Terenzio, ha proposto con efficacia: sono creato, niente di quello che vive nella creazione mi è estraneo. Che mondo vogliamo lasciare ai nostri figli? Occorre un nuovo atteggiamento collettivo verso l’uomo e verso il creato, è urgente abbinare progresso ed etica, perché il potere tecnologico non sempre significa progresso. E’ necessario un cambio di paradigma, che suggerisca piccole azioni quotidiane per il bene comune, ascoltando il grido dei poveri e quello della terra.
Si è passati poi al momento gioioso dello scambio di doni: la Fondazione Cammino di Canneto ha istituito il Premio “Stella Maris” (uno degli attributi della Madonna di Canneto) e li ha assegnati per quest’anno a P. Stefano Cecchin, P. Agustín Hernández Vidales per il Rettore Suor Mary Melone e al dr. Paolo Cancelli, responsabile Ufficio Sviluppo PAMI, consegnando loro una pregiata icona della Madonna di Canneto e un diploma. A sua volta la PAMI ha consegnato un diploma di socio onorario al Vescovo Antonazzo, a Don Antonio Molle, a Mons. Domenico Simeone, al prof. Lucio Meglio e all’ing. Riccardo Petricca della Pastorale Digitale.
Infine è stato firmato, dal Vescovo e dal Presidente PAMI, l’Accordo-quadro di collaborazione tra Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo e PAMI per la valorizzazione del territorio diocesano con particolare riguardo ai santuari mariani. Nell’accordo c’è l’impegno alla collaborazione per la rea a si può ritrovare intatta nel video che la Pastorale Digitale, grazie alla regia di Francesco Marra e alla sua squadra, ha realizzato e pubblicato sul sito diocesano. Vale la pena guardare il video.
Adriana Letta