Roccasecca: presentato il libro di Gigi De Palo
“Ci vediamo a casa. La famiglia e altri meravigliosi disastri”
Presso la parrocchia di S. Maria Assunta in Roccasecca, ospitato da don Giandomenico Valente, si è tenuto mercoledì 13 febbraio, alla presenza del vescovo Gerardo Antonazzo, l’incontro di presentazione del volume “Ci vediamo a casa. La famiglia e altri meravigliosi disastri”. un libro scritto da Gigi De Palo, Presidente nazionale del Forum Associazioni Familiari e dalla moglie Anna Chiara Gambini. Sono insieme da 20 anni ed hanno cinque figli.
La Chiesa, ha accolto una folla numerosa che ha ascoltato con vivo interesse la coppia che, con questo romanzo scritto a quattro mani, ha voluto raccontare la propria famiglia ed ha regalato il proprio intimo per dimostrare che amarsi è faticoso, che le famiglie sono belle e complicate, che spesso si litiga sempre per lo stesso motivo, ma che è l’avventura più bella che si possa immaginare. Non ci sono ricette, né dosi precise: il matrimonio stesso è la ricetta! Il moderatore Luigi Pietroluongo ha presentato la coppia ed ha abilmente condotto gli interventi che sono stati intervallati dalla lettura di passi del libro.
Gli autori hanno diversi impegni ecclesiali, civili e sociali. Gigi ha conosciuto la moglie Anna Chiara nella Giornata mondiale della gioventù di Parigi e si sono sposati nel 2004. Innanzitutto spiegano la genesi del libro: “Abbiamo deciso di metterci in gioco raccontando semplicemente noi stessi. La famiglia è chiamata a vivere questo tempo e a dire di sì, ad accogliere tutte le difficoltà e le cose inaspettate che accadono. Per noi è stato divertente scrivere questo libro. Ognuno ha scritto la sua parte e poi le abbiamo lette insieme. È servito anche per conoscerci meglio, nonostante i tanti anni insieme”. Hanno proseguito dicendo che fare famiglia è divertente e sfiancante. “Ci sono giorni in cui sembra di non riuscire mai a stare al passo di tutti i bisogni dei vari componenti e giorni in cui ognuno è risorsa per l’altro. Quello che manca di più ad un genitore è il tempo da dedicare specificatamente ad ogni figlio, per questo è bello e fondamentale ritagliarsi delle occasioni per ‘conoscersi’ anche in modo più privato (passeggiate, viaggi, o anche solo un film da vedere o un gioco da fare solamente con un figlio alla volta).
Il loro racconto sull’arrivo del quinto figlio ha commosso tutti, ma ha sorpreso il sentire che è stato accolto con gioia dalla famiglia, capace di affrontare quella che definiscono una “dolce sfida”. “Giorgio Maria ha già cambiato le nostre vite. Non è solo un figlio con la sindrome di Down, è un terremoto per le nostre certezze”, dice Gigi De Palo, “la ciliegina sulla torta” per la nostra famiglia. “Perché è facile raccontare la bellezza della famiglia quando va tutto bene. Come la sensazione che provavamo da bambini andando a dormire il giorno dopo l’arrivo di Babbo Natale e ci svegliavamo emozionati e felici perché arrivava il regalo inaspettato che non c’era scritto sulla letterina, ma che ci piaceva più degli altri. La fantasia della vita che supera la nostra. Sappiamo che ci saranno anche tante difficoltà, ma siamo inebriati dalla realtà che stiamo vedendo e vivendo. Ci sentiamo privilegiati, scelti, rincoglioniti di gioia. Un figlio disabile non è un trofeo. Abbiamo voluto e continueremo a raccontare la nostra felicità perché è la verità e non potevamo nasconderla”. Essi sono, incomprensibilmente per il mondo, felici!
L’ufficio-famiglia diocesano ha deciso di invitare i coniugi De Palo proprio per la ricorrenza di San Valentino, festa degli innamorati. Dopo la presentazione e il saluto del direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia don Giovanni De Ciantis, i presenti si sono fermati nella sala dell’oratorio per un momento conviviale. Tra balli, canti e giochi la serata si è conclusa in modo divertente. Prossimo appuntamento domenica 24 febbraio, Sala Giovenale di Aquino, ore 16,30 per la presentazione del libro “I nostri figli ci guardano”. Introduce il vescovo Gerardo Antonazzo; intervengono Pierluigi e Gabriella Proietti, referenti Centro Betania di Roma.
Liberina Lanni