L’addio a Gianni Buonaugurio

Nella celebrazione delle esequie di Gianni, ricordata la sua testimonianza di vita cristiana ed il suo impegno pastorale soprattutto a favore della Famiglia

La comunità cristiana cassinate piange Giovanni Buonaugurio, per tutti Gianni. Un amico, un uomo, un cristiano sempre impegnato e sempre disponibile per gli altri, per la diffusione del Vangelo e dei valori della famiglia. Da decenni, da quando è venuto ad abitare a Cassino, si è interessato di Pastorale Familiare, lui marito, padre e da pochi anni nonno sempre dedito alla propria famiglia e a moltissime altre famiglie che si andavano formando. Sempre attivo, vigile e pronto, anche come rappresentante dei genitori nelle scuole frequentate dalla figlia Cristina. Ha incontrato, insieme alla moglie Maria Antonietta Petruolo, schiere e schiere di fidanzati che si preparavano al matrimonio in chiesa e non solo nella propria parrocchia, ma anche in altre su tutto il territorio diocesano, soprattutto negli anni del “Centro Famiglia” diocesano, che era il centro propulsore di molteplici iniziative. Dopo la fusione della Diocesi di Montecassino con quella di Sora-Aquino-Pontecorvo, si era dedicato completamente al servizio nella sua Parrocchia di S. Bartolomeo Apostolo, nel Consiglio Pastorale e in ogni iniziativa. Sempre calmo, sorridente e rassicurante, grazie alla forte spiritualità che lo animava.

Per questo la chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo Apostolo in Cassino era gremita domenica 24 febbraio per l’ultimo saluto all’amico Gianni, che per un anno e poco più ha lottato contro la malattia che lo aveva aggredito e alla fine si è arreso e, purificato dalla sofferenza, era pronto a tornare alla Casa del Padre. A presiedere la Celebrazione eucaristica è stato Mons. Domenico Simeone, Vicario diocesano per la Pastorale e insieme a lui, sul presbiterio, non solo il Parroco Padre Aurelio ed i suoi confratelli, ma anche altri Sacerdoti: Don Remo Marandola, Don Mario Colella, Don Salvatore Brunetti, Don Erwin Reyes, Don Gabri viceparroco di S. Antonio. Ognuno di loro aveva avuto Gianni partecipe di qualche iniziativa pastorale, pellegrinaggio, collaborazione.

Don Mimmo, con delicata sensibilità e profondità, ha ricordato nell’omelia, commentando le letture del giorno sul “comandamento nuovo: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”, la figura di Gianni, la sua fede “forte e radicata”, i numerosi servizi resi anche in tutta la Diocesi, a nome della quale lo ha ringraziato, e le esperienze condivise, come i viaggi a Lourdes. Il dolore del distacco ci tocca tutti, ha detto, ma il distacco è fisico, non dell’amore, che è più forte della morte e continua oltre la morte. L’eredità che Gianni ci lascia va ora conservata e continuata, ha affermato rivolgendosi ai familiari. Oltre che il dolore, stiamo vivendo il senso della gratitudine, per la sua vita, per la sua amicizia, per i servizi pastorali e in particolare per i servizi resi a tante tante coppie, accompagnate e consigliate per una vita che corrispondesse al progetto di Dio nel Sacramento del Matrimonio. Noi siamo qui, ha aggiunto, a dire grazie al Signore per la sua vita, il suo esempio, la sua testimonianza e oggi riconsegniamo al Signore la sua storia perché gli dia il giusto premio, “una misura buona, pigiata, colma e traboccante”, come dice il vangelo, e chiediamo di sostenerci ancora in questo percorso della vita che continua. Il Signore faccia sperimentare a Gianni la verità di quella fede che ha vissuto in una vita donata agli altri.

Altre voci si sono unite a testimoniare la vita cristiana di Gianni: Don Mario Colella, che lo ha avuto vicino nella parrocchia di S. Antonino a cui in passato apparteneva quella che sarebbe poi diventata la Parrocchia di S. Bartolomeo, ne ha ricordato l’impegno profuso e la testimonianza cristiana; altrettanto hanno fatto una parrocchiana, un amico e compagno di vita spirituale, e il Parroco Padre Aurelio, a nome di tutta la comunità.

Grazie, Gianni, entra nella luce di Dio e da lì continua a proteggere e guidare la tua famiglia e tutte le famiglie della Diocesi.

Adriana Letta

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