La Fiaccola benedettina “Pro Pace et Europa Una”, benedetta dal Papa, in viaggio a Cracovia
La Fiaccola Benedettina “Pro Pace et Europa Una”, nei giorni che precedono la festa di San Benedetto, sta portando alto ancora una volta il suo perenne messaggio di Pace e Unità, come un simbolo, come un monito in un’Europa che appare sempre più bisognosa di riappropriarsi di valori spirituali. Accesa simbolicamente nel luogo di nascita del Santo, a Norcia, sabato 23 febbraio, alla presenza delle delegazioni delle altre due città benedettine, Cassino e Subiaco, è stata portata mercoledì 27 in Vaticano per l’Udienza papale e la Benedizione della Fiaccola da parte di Papa Francesco. All’emozione del momento era presente anche una rappresentanza del Corteo Storico “Terra Sancti Benedicti” di Cassino. Tedofori, come sempre, gli atleti del Cus di Cassino e quelli di Subiaco e di Norcia.
Dopo questi inizi importanti, la Fiaccola Benedettina è volata in terra di Polonia, a Cracovia, scelta quest’anno come città europea destinataria del Messaggio di Pace. Come è noto, infatti, ogni anno è una città europea diversa ad accogliere la Fiaccola. Un inizio fuori programma davvero forte e significativo è stato quando le delegazioni di Norcia e Montecassino sono state accolte presso il Santuario di S. Giovanni Paolo II da Sua Eminenza Stanisław Dziwisz, Arcivescovo Emerito di Cracovia, per quarant’anni segretario particolare di papa Giovanni Paolo II, che le ha accompagnate nella visita al recente Santuario, che accoglie fedeli da tutto il mondo e conserva al suo interno la reliquia del sangue di Papa Giovanni Paolo II.
Il 1° marzo le delegazioni italiane, guidate dai sindaci di Norcia e Subiaco e dal Commissario prefettizio di Cassino Benedetto Basile con i rispettivi Gonfaloni, insieme all’Arcivescovo di Spoleto-Norcia Mons. Boccardo e all’Abate di Montecassino Ogliari, sono state accolte nel municipio di Cracovia, alla presenza della Delegata del Sindaco di Cracovia, dell’ambasciatore italiano Aldo Amati, di alte personalità e del Ministro plenipotenziario per il dialogo internazionale Anna Maria Anders, figlia del mitico Generale Anders, che il 18 maggio 1944 riuscì ad entrare nella Abbazia, distrutta dal bombardamento alleato del febbraio 1944 e da allora occupata da paracadutisti tedeschi.
In tale sede è stata data lettura del Messaggio di Pace 2019, in cui si ribadisce la “convinzione che i popoli e i responsabili della politica mondiale possano trovare nei valori e nel programma di vita di San Benedetto un vigoroso impulso all’edificazione di un ordine morale internazionale basato sulla giustizia e sulla pace“, perché questi sono i valori affidati alla Fiaccola benedettina.
Nel pomeriggio è stata la volta della visita all’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, dove sono stati presentati i territori dei tre Comuni benedettini e i figuranti del Corteo Storico si sono esibiti.
Particolarmente toccante e significativo il secondo giorno, quando, sempre accompagnate dalla Sen. Anders, le delegazioni si sono recate nel vicino campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau e nel Museo della Memoria ivi allestito, per portare lo stesso messaggio di Pace e deporre una corona di fiori davanti al “Muro della morte” e recitare tutti insieme con voce sommessa il Padre Nostro. Nell’occasione, la senatrice Anna Maria Anders ha ribadito ancora una volta il suo forte legame affettivo con il Monastero Cassinese, dove riposano i suoi genitori.
L’ultimo giorno, domenica 3 marzo, ha visto la mattina la solenne Celebrazione Eucaristica nella Basilica Cattedrale dei Santi Stanislao e Venceslao con la Fiaccola Pro Pace et Europa Una, al pomeriggio la visita al monastero benedettino di Tyniec, con la cerimonia di condivisione della luce benedettina con i monasteri polacchi e infine, la sera, il concerto delle Corali di Subiaco e Norcia, le città “sorelle” di Cassino, perché accomunate dalla presenza di San Benedetto.
La Fiaccola benedettina continua il suo viaggio e la sua missione di Pace: domenica 10 sarà a Subiaco, domenica 17 a Montecassino e a Cassino.
Adriana Letta