“Sono sempre rimasta fedele
alla mia meraviglia:
mi meraviglio
di un peccato impunito
e della grazia inattesa”.
Alda Merini
La nostra è una società che rischia di non stupirsi più di nulla e tratta le persone, donne comprese o forse proprio loro in modo particolare, come merce o beni di consumo.
In una messa a Santa Marta, commentando il brano della creazione dell’uomo e della donna, Papa Francesco ha detto che Adamo “prima di vedere Eva l’ha sognata”, cioè “per capire una donna è necessario sognarla, prima”. Questo sognare significa sapersi stupire della vita e di quanto essa dona: è lo stupore di Adamo, che canta un inno di gioia quando vede per la prima volta Eva accanto a sé. Chi sa stupirsi sa anche rispettare e riconoscere il valore dell’altro e, quindi, anche della donna.
Lo stupore è un’emozione importantissima: fa scoprire la gratitudine per il dono che è “l’altro” – e per la donna – la quale porta con sé la grazia della vita. Se noi genitori smarriamo la capacità di stupirci, anche i nostri figli impareranno a guardare il creato senza stupore, senza percepire sé stessi come dono portato dalla grazia di Dio. Ancora Papa Francesco nell’omelia di Santa Marta ebbe a dire che “è lei – la donna – che porta quella armonia che ci insegna ad accarezzare, ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella”. Di questo amore tenero, di cui la donna è capace, oggi dobbiamo imparare a stupirci e ad esserne grati, perché ne abbiamo urgentemente bisogno.
“Stupiscimi
E se alle volte poi cado ti prego
Sorreggimi, aiutami
A capire le cose del mondo
E parlami, di più di te, io mi dò a te
Completamente
Adesso andiamo nel vento e riapriamo le ali
C’è un volo molto speciale non torna domani
Respiro nel tuo respiro e ti tengo le mani
Qui non ci prende nessuno siam troppo vicini
E troppo veri”
-Stadio –
Angela Taglialatela