L’interesse dell’area archeologica di Aquinum
richiama l’attenzione della Danimarca
Castrocielo. L’erma di Cesare, fino a marzo 2020, sarà presso il museo di Copenaghen. L’area archeologica di Aquinum, nel territorio di Castrocielo, sta riscoprendo le radici risalenti all’Impero romano e ha vissuto un evento culturale di rilievo nazionale: l’esposizione straordinaria della testa scultorea di Giulio Cesare, reperto rinvenuto negli scavi del sito, nel settembre 2018.
L’erma di una delle più importanti e controverse figure di potere della Roma imperiale: Giulio Cesare (12 luglio 100 a.C. – 15 marzo 44 a.C.), oltre a costituire un reperto di grande valore per Castrocielo, proietta lo stesso nel panorama internazionale per ciò che concerne la diffusione della cultura dell’Impero romano nel panorama dell’Unione europea. Dopo l’esposizione straordinaria della testa scultorea, avvenuta il 12 settembre scorso, l’evento costituisce un legame diretto con la Ny Carlsberg Glyptotek, il museo archeologico di Copenaghen, dove rimarrà esposta dal 10 ottobre 2019 al 20 marzo 2020, in occasione dell’Heads up New discoveries from the Roman empire, mostra dedicata alle recenti scoperte del sito archeologico di Aquinum, per fare poi ritorno a Castrocielo al termine del periodo straordinario della trasferta danese.
A rendere unico l’evento che si è tenuto a Castocielo, è stata tuttavia non solo l’esposizione dei reperti ma anche l’intero programma della visita guidata presso il sito, a cui hanno dato il loro contributo numerose personalità del mondo politico e culturale nazionale: Margherita Corrado, archeologa membro della Commissione cultura del Senato; Massimiliano Smeriglio, eurodeputato; Mauro Buschini, presidente del Consiglio regionale del Lazio; Daniele Leodori, vicepresidente della Giunta regionale del Lazio; Pasquale Ciacciarelli, presidente della Commissione cultura della Regione Lazio; Paola Refice, soprintendente archeologia delle Belle arti e paesaggio per le province di Frosinone Latina e Rieti che, impossibilitata ad essere presente, ha mandato un messaggio; Gianluca Tagliamonte, direttore del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento; Carlo Molle, funzionario archeologo della Soprintendenza archeologia delle Belle arti e paesaggio per le province di Frosinone Latina e Rieti; Jan Kindberg Jacobsen, curatore del Greek and Roman sculpture Ny Carlsberg Glyptotek, di Copenaghen; Giuseppe Ceraudo, docente di Topografia antica, del dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento e Direttore scientifico Scavi di Aquinum; Giovanni Murro, archeologo responsabile tecnico di settore Scavi di Aquinum e del progetto Foro di Cesare, a Roma nonché dell’Accademia di Danimarca, che ha avuto la fortuna di ritrovare la testa scultorea di Giulio Cesare; Filippo Materiale, sindaco di Castrocielo.
Per dare una conclusione di rilievo culturale all’intera manifestazione, l’intervento di coordinamento è stato curato, infine, da Valerio Massimo Manfredi, noto archeologo, autore di numerosi saggi sull’Impero romano, al cui intervento ha fatto seguito la rappresentazione teatrale di un passo dell’opera Idi di Marzo, a cura di Riccardo Leonelli e Stefano de Majo, e del monologo di Marco Antonio dal Giulio Cesare di William Shakespeare.
Giovanni Mancini