16 Ottobre 2019 – Commento al Vangelo

Mercoledì – 28ª settimana del Tempo Ordinario (Lc 11,42-46)

Parola del giorno: “Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili”

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».

 

Avere chiara la meta da raggiungere
non è sempre garanzia di successo,
perché si può ben scrutare l’orizzonte
e restarsene in pantofole,
accomodati sulle proprie posizioni, senza muoversi,
neppure quando si trattasse di guidare
un intero popolo verso la salvezza.
La responsabilità delle guide è grande,
soprattutto quando ci si appella alle minuzie
della Legge divina a vantaggio di se stessi
e per opprimere gli altri.
Questo Gesù proprio non lo sopporta,
e arriva a lanciare denunce e anatemi
contro chi predica bene ma razzola male.
Il suo è un tentativo duplice:
portare i responsabili del popolo a riflettere
– nella fiduciosa speranza che si aprano alla conversione –
e il popolo a prendere da loro le distanze,
perché non perdano di vista
che la legge fondamentale è quella dell’amore
che non ha bisogno di accomodamenti
ma soltanto di apertura di mente e di cuore
per se stessi e per gli altri.

 

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