Convegno” Le cure paliative: la comunicazione è tempo di cura”
Si è tenuto venerdì 25 ottobre a Cassino, presso la sala degli Abati, della curia vescovile, il convegno dal titolo “Le cure paliative: la comunicazione è tempo di cura” organizzato da Diritti in Movimento Lazio (Coord. Regionale Avv. Michela del Vecchio) grazie al contributo della BCC Terra di Lavoro e della Coop. Domenica. Con il convegno si è affrontato il tema del fine vita con approccio scientifico esaminandolo sotto l’aspetto giuridico, medico e sociale; si è parlato delle Cure Paliative, del diritto ad entrare in Cure Palliative previsto dalle Leggi 38/10 e 219/17, attraverso una preliminare pianificazione delle cure e dell’aiuto palliativo a non soffrire. Il 25 settembre 2019 la Corte Costituzionale si è pronunciata sul caso di DJ Fabo (di cui si è in attesa di conoscere le motivazioni); la sentenza non ha riconosciuto il diritto al suicidio medicalmente assistito, al contrario, soltanto una solidarietà nei confronti di chi soffre attraverso l’attivazione di un percorso palliativo, consente la protezione della persona in un momento difficile della sua vita e le restituzione della sua dignità fino all’ultimo respiro.
All’apertura dei lavori era presente anche il Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo, il quale è intervenuto proprio per sottolineare l’importanza della spiritualità nel fine vita; ha infatti evidenziato come la sofferenza sia parte della vita e come la stessa, per non condurre a disperazione, debba essere alleviata con la cura del corpo e dell’anima indicando la fine della vita come un momento della vita stessa che va accudito e curato come si compie per ogni attimo di vita vissuto.
Al convegno sono intervenuti come relatori:
l’avv. Michela del Vecchio (Coordinatrice Regione Lazio di Diritti in Movimento) che ha affrontato il tema del consenso / dissenso informato; del diritto di accesso alle cure palliative, delle norme che disciplinano gli hospice e, in generale, del diritto a non soffrire e della sua attuazione. Nel suo intervento è stata offerta una breve analisi delle norme costituzionali e nazionali che trattano del diritto a non soffrire per poi trattare dell’attuazione dello stesso e dell’importanza della protezione giuridica del malato terminale anche attraverso l’istituto dell’amministratore di sostegno; Il dott. Casale, responsabile e coordinatore scientifico dell’Associazione Antea, che ha descritto il percorso palliativo come l’unica strada per alleviare sofferenze intollerabili riacquistando la capacità di esprimere scelte libere e consapevoli in materia di salute. Il dott. Casale ha inoltre indicato la necessità, di un accesso alle cure palliative in un tempo utile per poter prendersi effettivamente carico del paziente cui sia stata diagnosticata una malattia ad evoluzione inarrestabile con prognosi infausta e assisterlo così da impedire che la sofferenza prenda il sopravvento ed, al contrario, assicurarli una qualità di vita che gli consenta di affrontare serenamente il percorso terapeutico fino all’exitus; Il dott. Del Monte, primario dell’hospice del S. Raffaele di Cassino, ha dimostrato – attraverso l’analisi di dati e ricerche – come il trattamento in cure palliative permetta addirittura un’aspettativa di vita maggiore consentendo al paziente di accomiatarsi dalla vita serenamente. Ha inoltre mostrato l’hospice e la cura che si ha per le persone affinché, pur negli ultimi istanti della loro vita, siano sempre dignitosamente accudite; La dott.ssa Chiara Pilotti, consigliera del Consiglio dell’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali, ha invece illustrato l’importanza della comunicazione con il paziente e della rete di persone (assistenti sociali, infermiere, volontariato, psicologo, consulente legale) che si prenderanno cura del paziente fino all’ultimo momento affinché siano alleviate non solo le sofferenze fisiche ma anche quelle emotive e rimosse tutte le condizioni che influiscano sulla sofferenza medesima.
Temi di attualità dunque in cui i relatori hanno avuto la possibilità di spaziare dal piano giuridico, alla Pianificazione Condivisa delle Cure, all’importanza della Terapia del Dolore fino alla stessa presa in carico per l’attivazione del percorso palliativo senza sottacere della rilevanza del consenso informato e dell’amministrazione di sostegno. L’evento era accreditato per la formazione professionale sia dall’Ordine degli Avvocati del Foro di Cassino che dall’Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio.
Foto Alberto Ceccon