Relazione Caritas sull’emergenza Coronavirus

Relazione Caritas relazione sull’emergenza Coronavirus

La nostra Caritas Diocesana, dall’inizio della grave emergenza socio-sanitaria, si è attivata per continuare ad aiutare le persone in difficoltà, con tutte le precauzioni del caso, sotto la guida attenta e collaborativa del Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo e del Vicario Generale.

Gli uffici di Sora e Cassino, chiusi al pubblico dal 13 marzo, hanno attivato, da subito, due numeri di emergenza per poter rispondere, comunque, alle esigenze e ai bisogni di tutto il territorio diocesano. È stata promossa una campagna informativa e formativa, destinata a tutta la Diocesi, attraverso la diffusione di manifesti e locandine della Regione Lazio, le note della CEI e del Governo ed una comunicazione dei Direttori Caritas diocesana per cercare di tutelare al massimo la sicurezza e la salute dei volontari e delle persone bisognose. Sono stati chiusi, immediatamente, i servizi di abbigliamento e doccia; è stata realizzata un’autorizzazione (in accordo con la Prefettura e i Carabinieri) apposita per permettere agli operatori e ai volontari Caritas di continuare il loro servizio e giustificare i loro spostamenti sul territorio. Avendo difficoltà a reperire le mascherine, è stato chiesto a La Sartoria di Sora (officina sartoriale della Cooperativa Servizi e Natura) di realizzare 1200 mascherine in stoffa, che sono state distribuite su tutto il territorio diocesano insieme a guanti e gel disinfettanti. Importante è stato il coordinamento, da parte dei Direttori Caritas Diocesana, sempre telefonico, della rete delle Caritas zonali per il monitoraggio delle otto Zone pastorali e per rispondere tempestivamente alle tante richieste arrivate dalle parrocchie.

Con la chiusura degli uffici Diocesani, si è scelto di creare un centro operativo nel Centro Servizi Caritas di Sora, per il coordinamento delle tantissime richieste e il trasporto dei viveri su tutto il territorio diocesano. Questo è stato possibile grazie anche alla generosità e sensibilità degli ospiti del dormitorio (in quarantena volontaria per sicurezza e precauzione) e alla collaborazione con il Banco delle Opere di Carità, per poter garantire gli alimenti in tutte le Caritas parrocchiali. La mensa, invece, durante la prima settimana, in accordo con i Servizi Sociali del Comune di Sora, ha distribuito cibi da asporto per gli utenti che non erano accolti nel dormitorio ma, nelle settimane seguenti, sempre in accordo con il Comune, ha fornito una spesa settimanale che andasse a compensare il cibo da asporto giornaliero. Con il contributo straordinario della CEI di 10.000,00 euro e le risorse caritative annuali dei fondi 8xmille è stata avviata subito la rete di aiuto Caritas, sostenuta anche dalle offerte di:

  • Banca Popolare del Frusinate (donazione di buoni pasto spendibili nei supermercati)
  • Associazioni sportive di Sora (donazione di beni alimentari)
  • Forno “Facchini” di Carnello (donazione di pane)
  • Azienda Agricola “Savona Anna Maria” di Sora (donazione di più di 300 piantine di stagione che sono state consegnate, insieme ai viveri e con un biglietto di auguri, per la Santa Pasqua)
  • Ristoranti “Mingone” e “Il Laureto” (donazione di 100 porzioni di lasagne da destinare ai più bisognosi e che abbiamo provveduto a distribuire)
  • Molino “Polselli” di Arce (ha fornito la farina ad un prezzo molto basso)

I destinatari di queste donazioni sono stati individuati insieme all’Aipes, all’associazione Il Faro e al Comune di Sora.

Stiamo vivendo davvero un tempo drammatico, di sofferenze, paure, incertezze, ma, allo stesso tempo, anche un tempo favorevole, che ha mostrato una testimonianza cristiana ed evangelica molto forte, perché non abbiamo mai visto così tanta partecipazione, collaborazione, solidarietà, generosità, sensibilità e disponibilità dalle Istituzioni, dalle Forze dell’Ordine, dalle Zone pastorali, dalle parrocchie, dalle associazioni, per cercare di essere il più vicino possibile alle tante persone e famiglie in difficoltà.

Un altro ambiente pieno di persone in difficoltà è il carcere di Cassino, dove, in sinergia con la Direzione, gli educatori e gli agenti penitenziari, i volontari Caritas hanno fatto sentire continuamente la loro presenza attraverso messaggi di vicinanza e rispondendo ai loro bisogni. A Pasqua, normalmente, erano abituati a fare il giro tra le celle per dare gli auguri, ma, in questa emergenza, non potendo andare fisicamente, hanno fatto arrivare ciò che loro si aspettavano con un messaggio augurale di speranza e questo ha evitato tensioni nell’ambiente carcerario.

Nella Zona Pastorale di Cassino, purtroppo, c’è stata una volontaria della mensa, Maria Pia Santulli, che il 10 aprile, dopo quasi un mese dal contagio, è morta a causa del Coronavirus e, per questo, gli uffici e la mensa, per precauzione, sono stati chiusi. Dal 3 aprile la mensa ha riaperto, attivandosi con i pasti da asporto e gli uffici hanno riaperto il 6.

Ci sono stati nuovi aiuti, come i Cavalieri di Malta, che stanno facendo recapitare viveri alle famiglie ed anche i pranzi da asporto.

Purtroppo, nelle strutture sanitarie, dove la presenza dei volontari era continua e costante, non sono più potuti andare.

Nella Zona Pastorale di Pontecorvo, il Centro d’Ascolto, è aperto al pubblico 2 giorni a settimana, con tutte le dovute precauzioni. È stato riscontrato un aumento significativo di persone che, fino ad oggi, non si erano mai rivolte presso il Centro d’Ascolto. Per far fronte a questo notevole aumento, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, è stata fatta una raccolta di alimenti presso i supermercati di Pontecorvo e, grazie anche alla Protezione civile, sono stati consegnati presso la nostra Caritas o, direttamente, presso le famiglie bisognose. Diverse famiglie hanno manifestato la loro solidarietà e vicinanza attraverso donazioni di denaro per l’acquisto di beni di prima necessità, frutta e uova di Pasqua.

Nella Zona Pastorale di Aquino, l’oratorio di Roccasecca, in collaborazione con il Comune e la Protezione Civile è stato trasformato in Emporio dove si distribuiscono beni di prima necessità alle persone in difficoltà.

 

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