77 anni fa il bombardamento che distrusse la città
Anche quest’anno, nonostante la pandemia con le sue restrizioni, la città di Cassino ha ricordato la pagina più dolorosa della sua storia, il tragico bombardamento del 15 marzo 1944 che la rase al suolo. Una data talmente impressa nell’animo dei cassinati che non si poteva assolutamente omettere una celebrazione. In 77 anni si è sempre fatta memoria di questo giorno. La cerimonia istituzionale, per quanto sobria, raccolta e senza popolo, si è svolta presso il Monumento ai Caduti con la deposizione di una corona di alloro da parte del Sindaco della città, Enzo Salera. “Proprio in questo giorno – ha detto nel suo breve intervento – la città di Cassino nel 1944 venne travolta dal bombardamento che la distrusse completamente. Uno dei bombardamenti più drammatici di tutta la seconda guerra mondiale, che ha lasciato cicatrici indelebili nella città di Cassino e nei suoi abitanti”. Eppure, dopo questo dramma, “Cassino ha avuto la forza di rinascere dalle proprie macerie: che sia un esempio per il mondo intero, in questo difficilissimo momento che stiamo attraversando”.
Una giornata triste per la città di Cassino anche perché esattamente proprio il 15 marzo di un anno fa si è registrata in città la prima vittima a causa del Covid. “Era Gaetano Del Greco – ha ricordato Salera – finanziere in pensione, conosciuto e stimato in città, che per primo non ce l’ha fatta di fronte a questo drammatico virus che ha stravolto le nostre vite. E dopo di lui nel corso di questo anno sono venute a mancare alle rispettive famiglie tantissime persone a causa del Covid, in tutta Italia e naturalmente anche nella nostra città. Per ricordare tutte le persone che hanno sofferto e sono morte durante questo periodo, il Comune ha pensato di piantare un albero all’interno della villa comunale di Cassino. “Un gesto simbolico ma che porta con sé un grande valore. Sarà un albero simbolo del ricordo, corredato da una targa che racconterà il senso di questo gesto e sarà piantato insieme alle famiglie di tutte le vittime del Covid appena le condizioni sanitarie lo permetteranno, auspicabilmente nel mese di Aprile. In questo modo avremo la possibilità di ricordare tutti coloro che non ce l’hanno fatta, ma lo faremo attraverso un simbolo di vita quale è un albero. Perché Cassino è il simbolo della distruzione e del dolore ma vuole essere anche il simbolo del ricordo, della vita e della rinascita”.
Adriana Letta