La Caritas diocesana ricorda Nazzareno Tesa

Ancora una volta la Caritas Diocesana Sora-Cassino piange la morte, per covid, di un suo volontario.

Nazzareno Tesa, ieri 4 maggio, dopo giorni di malattia e sofferenza, è tornato alla Casa del Padre. Uomo mite, gentile e disponibile, ha dato il suo valido contributo alla vita della Caritas Diocesana in quasi due decenni. Nazzareno aveva iniziato il suo volontariato, insieme alla moglie Luisa, nel 2007. La strada, dell’amore per l’altro e del servizio al Signore nell’altro, gli era stata indicata dal figlio Massimo che, nella già Caritas Diocesana di Montecassino, aveva prestato servizio prima come obiettore di coscienza, poi come giovane in servizio civile, infine, su esplicita richiesta, come volontario con l’obiettivo di far dono di sé a chiunque avesse avuto bisogno del suo aiuto!

Nel marzo del 2007 Massimo morì in un tragico incidente e i genitori, a seguito di questa disgrazia, iniziarono il cammino del volontariato per ritrovarlo, per essere in comunione con lui e per scoprire la gioia del servizio, quel servizio che aveva rapito Massimo facendolo innamorare. Luisa vicino agli ammalati, Nazzareno vicino a quelle fasce di persone in difficoltà che, proprio dal 2008 con l’inizio della crisi economica sono andate sempre più aumentando, fino all’attuale drammatica situazione socio- economico-sanitaria con l’apporto della pandemia. Nazzareno, di animo buono e cortese, nei cambiamenti continui e nelle situazioni avverse che la Caritas, nel corso degli anni, si è trovata a fronteggiare, ha dato il suo valido contributo al lavoro di squadra accogliendo e intervenendo lì dove ci fosse bisogno del suo aiuto e della sua presenza. Un uomo attento ai bisogni delle persone, un uomo di pace, un costruttore di pace, felice di aiutare a distendere le ali di chi non sapeva di averle! Un operaio semplice e umile della vigna del signore alla quale è stato strappato e ora ci sentiamo tutti più poveri! Questo distacco tocca ognuno di noi, anche se siamo certi che Nazzareno, nel momento in cui ha oltrepassato il muro d’ombra che ci separa dall’eternità, ha trovato ad accoglierlo Massimo, il figlio, i suoi affetti più cari, Gianni, Maria Pia, altri volontari compagni di servizio e uniti nel servizio, e i tanti che da lui hanno ricevuto un aiuto concreto o pur un semplice sorriso e una parola buona, che lo hanno preceduto nel Regno dei Cieli e che sicuramente gli avranno fatto festa. Condividiamo il dolore della famiglia e a Luisa e ad Antonio diciamo che: è giunto il momento che sia Dio ad aprire le ali di Nazzareno per farlo volare con lui, così come ha fatto profeticamente con i suoi poveri.

Caritas Diocesana

 

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