L’Epifania del Signore ci consegna, ragazzi, un Dio che deve essere mostrato al mondo, agli uomini. Esattamente in questa manifestazione pubblica, Egli cerca chi vuole credere in Lui, perché è venuto per indicarci la via della nostra felicità. Si tratta di scorgere un diverso orizzonte tra tutti quelli proposti dal mondo: mentre noi facciamo fatica a capire un semplice gesto, una parola o interi discorsi sul nostro futuro e su ciò che vogliamo diventare, Egli spesso con il suo silenzio, ovvero la nostra preghiera orante, riesce a compiere il “Miracolo”. In questo scambio invisibile, potremmo essere quei magi che recano doni, tuttavia il nostro dono non è nulla in confronto al “Dono di Dio”. Anzi, noi ci dobbiamo ritenere Dono, solo se avremo in Dio una vera “radice di senso”. Scatta qui una misteriosa quanto meravigliosa reciprocità: niente di più bello per noi che essere presi per mano ed essere accompagnati nei sentieri del nostro esistere, dove i nostri luoghi bui e i nostri pensieri luminosi vengono compresi nella logica del nostro “credere”.
Non temete voi stessi, gli altri uomini e il vostro futuro. Lasciate che questo Dio vi contagi con il suo Spirito: per riuscire a capire quanto siamo importanti per Lui. Credete in Dio? Credete che gioisce della nostra felicità? Credete che sia venuto singolarmente per ognuno di noi, per farci diventare Figli di Dio? Credete che abbandonarsi a Lui sia l’inizio di un percorso bello da vivere insieme?
Manifestate la vostra gioia nel giorno in cui Egli parla al mondo della salvezza, offerta per tutti.
Non dimenticate che la gioia che provate l’ha seminata Lui.
– Don Alessandro Rea