Discorso di Papa Francesco: Udienza per l’invio delle Famiglie in Missione del Cammino Neocatecumenale

Discorso di Papa Francesco: Udienza per l’invio delle Famiglie in Missione del Cammino Neocatecumenale nella Sala Nervi 6 marzo 2015 presenti anche una famiglia della nostra diocesi in missione in Svezia da 9 anni.

https://www.diocesisora.it/pdigitale/incontro-del-papa-con-200-famiglie-del-cammino-neocatecumenale-a-roma.html

Cari fratelli e sorelle, buon giorno!
vi saluto tutti cordialmente e prima di tutto vi voglio dire grazie per
essere venuti ad incontrare il Papa. Il compito di Pietro è quello di
confermare i fratelli nella fede. Così anche voi avete voluto con questo
gesto chiedere al Successore di Pietro di confermare la vostra chiamata, di
sostenere la vostra missione, di benedire il vostro carisma. E lo voglio
fare! Andrete in nome di Cristo in tutto il mondo a portare il suo Vangelo:
Cristo vi preceda, vi accompagni e porti a compimento quella salvezza di cui
siete portatori!
Insieme con voi saluto tutti i Cardinali e i Vescovi che vi accompagnano
oggi e che nelle loro diocesi appoggiano la vostra missione. In particolare
saluto gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello e Carmen
Hernández, insieme a Padre Mario Pezzi: anche a loro esprimo il mio
apprezzamento e il mio incoraggiamento per quanto, attraverso il Cammino,
stanno facendo a beneficio della Chiesa. Io dico sempre che il Cammino
Neocatecumenale fa un grande bene nella Chiesa.
Il nostro incontro odierno è un invio missionario, in obbedienza a quanto
Cristo ci ha chiesto. E sono particolarmente contento che questa vostra
missione si svolga grazie a famiglie cristiane che, riunite in una comunità,
hanno la missione di dare i segni della fede che attirano gli uomini alla
bellezza del Vangelo, secondo le parole di Cristo: “Amatevi come io vi ho
amato; da questo amore conosceranno che siete miei discepoli” (cfr Gv
13,34), e “siate una cosa sola e il mondo crederà” (cfr Gv 17,21). Queste
comunità, chiamate dai Vescovi, sono formate da un presbitero e da quattro o
cinque famiglie, con figli anche grandi, e costituiscono una “missio ad
gentes”, con un mandato per evangelizzare i non cristiani. Dunque, prima
ancora che con la parola, è con la vostra testimonianza di vita che
manifestate il cuore della rivelazione di Cristo: che Dio ama l’uomo fino a
consegnarsi alla morte per lui e che è stato risuscitato dal Padre per darci
la grazia di donare la nostra vita agli altri. Di questo grande messaggio il
mondo di oggi ha estremo bisogno. Quanta solitudine, quanta sofferenza,
quanta lontananza da Dio in tante periferie dell’Europa e dell’America e in
tante città dell’Asia! Quanto bisogno ha l’uomo di oggi, in ogni latitudine,
di sentire che Dio lo ama e che l’amore è possibile! Queste comunità
cristiane, grazie a voi famiglie missionarie, hanno il compito essenziale di
rendere visibile questo messaggio.
Voi avete ricevuto la forza di lasciare tutto e di partire per terre lontane
grazie a un cammino di iniziazione cristiana, vissuto in piccole comunità,
dove avete riscoperto le immense ricchezze del vostro Battesimo. Questo è il
Cammino Neocatecumenale, un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei
nostri tempi, come hanno già affermato i miei Predecessori; soprattutto san
Giovanni Paolo II quando vi ha detto: «Riconosco il Cammino Neocatecumenale
come un itinerario di formazione cattolica, valido per la società e per i
tempi odierni» (Epist. Ogni qualvolta, 30 agosto 1990: AAS 82[1990], 1515).
Il Cammino poggia su quelle tre dimensioni della Chiesa che sono la Parola,
la Liturgia e la Comunità. Perciò l’ascolto obbediente e costante della
Parola di Dio; la celebrazione eucaristica in piccole comunità dopo i primi
vespri della domenica, la celebrazione delle lodi in famiglia nel giorno di
domenica con tutti i figli e la condivisione della propria fede con altri
fratelli sono all’origine dei tanti doni che il Signore ha elargito a voi,
così come le numerose vocazioni al presbiterato e alla vita consacrata.
Vedere tutto questo è una consolazione, perché conferma che lo Spirito di
Dio è vivo e operante nella sua Chiesa, anche oggi, e che risponde ai
bisogni dell’uomo moderno.
In diverse occasioni ho insistito sulla necessità che la Chiesa ha di
passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale
decisamente missionaria (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 15). Questa è la
cosa più importante da fare se non vogliamo che le acque ristagnino nella
Chiesa. Il Cammino da anni sta realizzando queste missio ad gentes in mezzo
ai non cristiani, per una implantatio Ecclesiae, una nuova presenza di
Chiesa, là dove la Chiesa non esiste o non è più in grado di raggiungere le
persone. «Quanta gioia ci date con la vostra presenza e con la vostra
attività!» – vi ha detto il beato Papa Paolo VI nella prima udienza con voi
(8 maggio 1974: Insegnamenti di Paolo VI, XII [1974], 407). Anch’io faccio
mie queste parole e vi incoraggio ad andare avanti, affidandovi alla Santa
Vergine Maria che ha ispirato il Cammino Neocatecumenale. Lei intercede per
voi davanti al suo Figlio divino. Carissimi, che il Signore vi accompagni.
Andate, con la mia Benedizione.

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