Il 21 marzo a Montecassino, la mattina
Il giorno in cui si fa memoria del transito di San Benedetto, è stato il momento culminante di tutte le celebrazioni in onore del Santo Patrono di Cassino e d’Europa. Seguendo la tradizione, al mattino è stata l’abbazia di Montecassino ad ospitare in basilica il solenne Pontificale, presieduto quest’anno dal card. Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi. Presente come rappresentante del Governo italiano la sen. Angela D’Onghia, sottosegretario al Ministero della Istruzione Università e Ricerca, che il giorno prima aveva fatto visita alla Scuola Paritaria San Benedetto. Presenti le autorità civili e militari regionali, provinciali e comunali, e i sindaci del territorio con i loro gonfaloni. All’inizio della celebrazione, aperta con la solenne ostensione della reliquia di S. Benedetto, l’Abate Ogliari ha rivolto parole di benvenuto e di ringraziamento al cardinale e ai principali concelebranti, i Vescovi Antonazzo e Semeraro. La liturgia, come sempre accurata ed impeccabile, è stata animata dal Coro “Annibale Messore” diretto da M. Grazia Messore che si alternava a quello della Schola cantorum dei monaci con effetti di grande suggestione. Nell’omelia il cardinale, commentando le letture liturgiche e la figura di S. Benedetto, ha ricordato che la vocazione di tutti i cristiani è la speranza, e cioè Cristo, e che ognuno è chiamato a “nulla anteporre a Cristo” nella propria vita. All’offertorio un momento toccante: tra coloro che portavano le offerte all’altare, erano due detenuti della Casa Circondariale di Cassino, che recavano una artistica scatola fatta da uno di loro con dentro alcune lettere, messaggi e preghiere.
Dopo la Messa, nel chiostro del Bramante, illuminato e scaldato da un piacevole sole nel giorno di inizio di primavera, la Banda della Polizia Penitenziaria ha dato un bellissimo concerto per le autorità presenti, concludendolo con l’esecuzione dell’Inno nazionale, che ha fatto scattare sull’attenti tutti i militari e portare la mano al cuore tutti gli altri, con commosso orgoglio.
Poi, nel refettorio monumentale, al termine del pranzo l’Abate Donato ha voluto ringraziare tutti, personalità, ospiti e coloro che hanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione ed ha offerto un fuoriprogramma: al novizio D. Antonio, che ha conseguito la laurea magistrale e che non aveva potuto partecipare in università nei giorni scorsi alla cerimonia di consegna delle pergamene, l’ha fatta consegnare dal Rettore Ciro Attaianese, ben felice di farlo, in un momento di grande umanità e fraternità.
– Adriana Letta