E’ il caso esemplare del presbitero Don Giovanni Di Costanzo che ieri ha compiuto la lungimirante età di novanta anni. Quasi un secolo di storia la sua, quella di un uomo che visse la sua giovinezza e i natali del suo germe vocazionale tra le intemperie e i dolori che la Seconda Guerra Mondiale portò nel suo piccolo paesino di Esperia.
Curiose sono le testimonianze riportate nel suo libro pubblicato in occasione del Giubileo Sacerdotale nelle quali racconta, sottoforma di diario, il cammino che il Signore ha tracciato per lui. Impossibile non rimanere stupiti dinnanzi ad un episodio, quasi premonitore, del suo successivo insediamento nella comunità di Villafelice: “ Le operazioni belliche erano ormai terminate nella nostra regione dal maggio 1944 e la vita andava lentamente riprendendosi. Il seminario vescovile, dopo un anno di chiusura a causa della guerra, il 15 ottobre 1944 riapriva le porte ai seminaristi, che erano rimasti presso le loro famiglie. Ma come recarsi da Sora ad Esperia? Mio padre volle accompagnarmi col suo carrozzino, tirato da un cavallo, alla stazione ferroviaria di Roccasecca per prendere il treno diretto a Sora, ma questo, al nostro arrivo, era già partito. Allora mio padre decise di raggiungere Sora con il suo mezzo. Percorrevamo la strada Casilina quando, all’altezza di Villafelice, il cavallo si imbizzarrì e non volle più trottare; ci volle del bello e del buono per riprendere il cammino e arrivare a Sora. Ho sempre pensato che quella insolita fermata fosse un qualche presagio per quella che sarebbe stata la mia permanenza stabile a Villafelice”.
Egli fu nominato parroco di Villafelice da S.E. Fontevecchia il 1 aprile 1951 e da quel momento condusse un lavoro impeccabile al servizio dei fratelli e, in primo luogo, a Dio.
La Pastorale Digitale gli rinnova i più sinceri auguri per questo traguardo molto importante, grati per l’esempio di fede che dona ogni giorno al suo prossimo.
Mario Fraioli