«Al desiderio di una vita piena … appartiene un anelito insopprimibile alla fraternità, che sospinge verso la comunione con gli altri, nei quali troviamo non nemici o concorrenti, ma fratelli da accogliere ed abbracciare». Essendo l’uomo un essere relazionale, destinato a realizzarsi nel contesto di rapporti interpersonali ispirati a giustizia e carità, è fondamentale per il suo sviluppo che siano riconosciute e rispettate la sua dignità, libertà e autonomia. Purtroppo, la sempre diffusa piaga dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo ferisce gravemente la vita di comunione e la vocazione a tessere relazioni interpersonali improntate a rispetto, giustizia e carità. Tale abominevole fenomeno, che conduce a calpestare i diritti fondamentali dell’altro e ad annientarne la libertà e dignità, assume molteplici forme sulle quali desidero brevemente riflettere, affinché, alla luce della Parola di Dio, possiamo considerare tutti gli uomini “non più schiavi, ma fratelli.” Papa Francesco
Con il messaggio di Pace di Papa Francesco è iniziato oggi 16 aprile il Convegno “Costruire la Pace” presso la Sala degli Abati, Palagio Badiale in Cassino, organizzato dalla Regione Lazio, dal Comune di Cassino, dal Comitato 70 (anni dalla fine della guerra), dall’associazione “Città Città Cassino” e altri comuni limitrofi. Il Convegno, momento di lancio per il progetto di un osservatorio internazionale sui conflitti nel bacino del Mediterraneo e ai conflitti dell’Europa, è stato ben affiancato da una suggestiva mostra fotografica di foto originali ed inedite del 1871-1962 a cura di Edoardo Grossi.
I relatori del convegno erano il dott. Giampiero Gramaglia, il ProF. Fausto Pellecchia, il Prof. Pasquale Beneduce , la dott.ssa Maria Fedele, il dott. Giovanni Carrino, i quali nei loro rispettivi interventi, hanno ben esposto il Progetto ed espresso il proprio punto di vista.
Al convegno sono intervenuti Il Sindaco di Cassino avv. Giuseppe Golini Petrarcone, Il Rettore dell’Università Ciro Attanaiese, la dott.ssa Paola Guerrini direzione generale cultura e politiche giovanili Regione Lazio, L’Abate di Montecassino Dom Donato Ogliari, il simpaticissimo Don Antonio Mazzi, fondatore della Comunità Exodus ed il nostro Vescovo Gerardo che ha evidenziato l’importanza di una convivenza fraterna pacifica e la capacità di saper leggere quelle condizioni tali che possano far pensare a possibili conflitti futuri, leggere quelle condizioni tali da cui deriva la conflittualità.
È stato posto in evidenzia come la costruzione della Pace esige moltissimi elementi, ma quelli che sono costitutivi ed più importanti, sono la dignità della persona, la dignità di “ogni persona”, “non più schiavi, ma fratelli “ per cui un osservatorio, per arrivare al tempo giusto,prima che il conflitto esploda, deve poter e saper leggere quelle condizione per le quali da li a poco si può immaginare l’esplosione di un conflitto; dove c’è la mancanza di rispetto della dignità della persona, non si può immaginare una condizione di pace.
Anche dove manca il rispetto della giustizia sociale non si può sperare a lungo per una condizione di pacifica convivenza, dove non c’è la promozione di un senso di fraternità tra popoli, culture, religioni non si può avere tanta speranza per una convivenza pacifica, allora un osservatorio deve poter guardare non solo ai conflitti in atto, ma deve saper quasi anticipare la storia e il futuro, per anticiparli, cioè leggere quelle condizioni tali che possano far pensare a quei possibili conflitti. Tutto ciò comporta un lavoro molto importante e una sfida significativa che vale la pena affrontare, spronando alla pace come condizione di vita da strutturare, e per parlare di condizione di vita bisogna promuovere una cultura diffusa della pace.
E solo se entriamo dentro questo circuito virtuoso di una cultura della pace allora si possono promuovere questi strumenti che sono espressione, ancora meglio organizzati, per poter rilevare le situazioni critiche in atto e anticipare quelle future.
“La pace non è una’iniziativa da favorire , ma una Cultura, Cultura come stile di vita.
Aurora Capuano