Il taglio del nastro come segno di benvenuto, presente Don Antonio Molle, Rettore del Santuario di Canneto, unitamente al parroco di Opi, don Angelo Rossi, primo paese dell’Abruzzo, nella diocesi di Avezzano, dopo il valico di Forca d’Acero. Questo è stato l’ingresso della Vergine bruna in terra d’Abruzzo… ma, riprendiamo la storia dall’inizio! Un tranquillo giorno in montagna con la mia famiglia, un’escursione sul Lago di Barrea, scusate se parlo in prima persona ma l’emozione di un incontro voluto dal Divina Provvidenza è troppo intenso, il resto del pomeriggio a Pescasseroli, la risalita verso il valico che divide il Lazio dall’Abruzzo, un’autovettura con i lampeggianti e la segnalazione di una paletta, tipo quella in dotazione alle Forze dell’Ordine, un furgoncino, quello che finora ha recato in peregrinatio la statua della Madonna di Canneto nelle parrocchie della nostra diocesi ma anche fuori diocesi, un’autocolonna di vetture private che seguiva il furgoncino, lo sguardo stupito di mia moglie Clara e mio, insieme all’esultanza dei nostri bambini, Paolo e Giulia, quando abbiamo detto loro di aver appena incrociato sulla nostra strada, per il ritorno a casa, la Madonna di Canneto, la decisione repentina di tornare indietro per accodarci alla processione diretta ad Opi, le lacrime, infine, per un’emozione così grande… tutto questo e molto di più è stato l’incontro provvidenziale con il simulacro della Madonna di Canneto, diretto a Villavallelonga (AQ), dopo essere passato anche per Pescasseroli, dove, come lungo tutto il percorso ha destato stupore per la sua presenza ma, soprattutto, per il suo colore bruno. E poi, per tornare all’inizio, il taglio del nastro ad Opi, per segnare il suo primo ufficiale ingresso in Abruzzo. E, ancora, in resto della serata con l’arrivo alla meta prevista, fino alla processione e celebrazione notturna, presieduta sempre dal Rettore don Antonio Molle che fedelmente ha accompagnato l’immagine a lui affidata dal vescovo della diocesi, Mons. Gerardo Antonazzo, prima del rientro ufficiale dell’immagine nel santuario tra i Monti della Meta, previsto per il prossimo 26 luglio, data di una lunga peregrinatio che non ha termini di paragone nella storia del Santuario e che, nelle varie tappe che l’hanno scandita, ha suscitato nei fedeli intense e profonde emozioni come quelle vissute e manifestate oggi pomeriggio nel sua arrivo ad Opi.
– Giovanni Mancini