Dopo circa 31 anni di servizio presso l’Ufficio Scuola e l’Ufficio Catechistico della Diocesi, don Mario Zeverini celebra il suo congedo con una Messa domenica 30 agosto alle ore 18.00, a Sora nella chiesa di S. Francesco, a cui sarà presente il vescovo Gerardo Antonazzo. Saranno in tanti ad essere presenti per dire “grazie” a don Mario e dimostrargli la riconoscenza per la sua feconda e proficua attività. Tutti gli vorranno stringere la mano ed assicurargli il ricordo nella preghiera, grati di averlo avuto, in ogni occasione, disponibile, aperto e prodigo come sacerdote, amico, guida e maestro, lungo il cammino di crescita, sempre più addentro all’infinito Mistero di Dio. Molti sono certi di un fatto, che l’amicizia alimentata con lui in questi anni, non potrà mai essere diminuita né dal tempo, né dalla distanza fisica, perché l’aspetto più prezioso che unisce tutti è l’impegno ad accogliere e amare, sempre, la presenza e l’amore del Signore. Lo ringrazieranno in molti per la enorme mole di lavoro che ha affrontato, ognuno sicuro che il patrimonio culturale e umano che lascia, insegnamenti, consigli, testimonianza di vita, non svanirà, ma continuerà a dare frutti. Ci ha “raccontato” la sua vita. Quanti ricordi e quante emozioni.
“Sono nato a Morino il 18 maggio 1935. All’età di 13 anni entro nel seminario di Sora e vi compio gli studi fino al secondo liceo classico e passo ad Anagni per terminare il liceo e compiere gli studi filosofici e teologici, terminati i quali il giorno 7 luglio 1962, nella parrocchia di Morino, mons. Biagio Musto mi consacrava sacerdote.
Dal settembre seguente iniziava la mia collaborazione pastorale come Vice Rettore nel Convitto di Villa Angelina, mentre per l’aspetto sacerdotale iniziava la lunga collaborazione in Santa Restituta. Dopo solo due anni il vescovo Musto mi chiese di passare in Seminario come animatore spirituale dei ragazzi, dove già ero presente da insegnante.
In questo periodo inizia anche la collaborazione con l’Azione Cattolica Giovani che mi porterà a diventare Assistente Regionale per diversi anni. Inizia anche la collaborazione con l’Ufficio Catechistico e della Scuola della Diocesi, il cui Direttore era allora mons. Vincenzo Marciano.
Dopo 4 anni passavo a dirigere la parrocchia di San Giovanni Battista a Sora. Ancora 4 anni e mi fu proposto di tornare a Villa Angelina come Direttore, con l’impegno che l’Istituto si trasformasse in “centro giovanile“ per la città di Sora. Così questo luogo divenne una fucina di iniziative che attirava sempre più ragazzi e giovani.
Nell’anno pastorale 79-80 mi fu chiesto di nuovo di interrompere questo servizio e di passare, nell’anno della “contestazione”, ad Isola del Liri. Riappacifica, almeno apparentemente la situazione, ed avendo rifiutato, per opportunità pastorale, di restare nella parrocchia di San Lorenzo, torno a Sora e divento parroco di San Bartolomeo; era l’Avvento del 1980.
Dal 1964 al 1990 ho insegnato religione cattolica nella Media Baisi di Isola Liri, all’Itis di Isolaliri, al Baronio di Sora, allo Scientifico di Sora, alla Media di Balsorano, alla Media Rosati di Sora e per finire all’Istituto Biologico di Sora.
Anche in San Bartolomeo la permanenza fu di 4 anni. Nel 1984, mons. Lorenzo Chiarinelli, nominato vescovo della Diocesi l’anno precedente, mi propose la scelta: restare parroco o diventare direttore dell’Ufficio Catechistico e dell’Ufficio Scuola, in quanto Egli riteneva importante destinarvi a tempo pieno un sacerdote, tenendo soprattutto conto del ruolo strategico di tale settore. Ma finalmente anche per me iniziava un servizio stabile che si conclude in questi giorni, quando la Catechesi passa nelle mani di don Giuseppe Basile e l’ RC in quelle di don Nello Crescenzi, già direttore dell’IRC di Cassino. Dall’inizio del tempo pieno in Ufficio, ho svolto servizio liturgico pastorale nelle diverse cappellanie del circondario della Città, ed ora in forma più stabile, curo la pastorale dei defunti nel cimitero di Sora e nella chiesa di San Francesco.
L’incarico in Catechesi e per l’IRC è capitato in un momento ricco di vitalità per la vita della Chiesa Italiana. Il ruolo di direttore diocesano mi ha portato a fare esperienze a livello regionale e nazionale. Dalla fine degli anni 80 fino al 2010 ho ricoperto anche il ruolo di direttore regionale dei due Uffici, facendo esperienze nelle consulte nazionali che sono state veramente ricche di insegnamenti sul piano umano, pastorale e dottrinale.
Durante questo trentennio tanto impegno è stato pure profuso per la formazione dei Catechisti; per gli insegnanti di Religione ho organizzato 33 corsi estivi, quasi tutti residenziali, sempre per l’aggiornamento su didattica, legislazione ed i contenuti dell’IRC.
L’esperienza, quasi unica in Italia, è stata la piena ed originale collaborazione tra la realtà ecclesiale e quella scolastica che vedeva la partecipazione, almeno due volte l’anno, dei Dirigenti Scolastici ed Amministrativi ad un incontro con il Vescovo, per condividere, in amicizia, i più attuali temi culturali e didattici”. Importante è stato ed è anche l’impegno di don Mario Zeverini nell’ambito dell’attività giornalistica. Collaboratore attivo della pagina diocesana di Avvenire, di radio e tv locali e tra i fondatori e promotori della indimenticata rivista “Vita Sorana”. Don Mario Zeverini, sacerdote, “è uomo della parola di Dio, uomo del sacramento, uomo del mistero della fede”. Tutti gli augurano ancora di essere sempre un prete così: testimone del Vangelo e pieno di fede.
– Gianni Fabrizio