Martedì 1 settembre, la comunità parrocchiale della Basilica Concattedrale San Costanzo Vescovo e San Tommaso d’Aquino ha festeggiato il suo Patrono e il Titolare della Basilica. Nel pomeriggio, nella massiccia e imponente cornice della Cattedrale a lui dedicata, una solenne Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo, concelebrata dal Parroco Don Tommaso Del Sorbo, Don Giandomenico Valente in qualità di vicario della zona pastorale di Aquino, Don Natalino Manna, Padre Gino e da Don William Di Cicco in qualità di cerimoniere, animata dal coro parrocchiale, alla presenza di alcuni seminaristi, molti fedeli e dell’Amministrazione Comunale con il Sindaco di Aquino, rappresentanze dei comuni limitrofi e altre autorità civili e militari. Nell’omelia il Vescovo ha spiegato la figura di Costanzo, di cui parlava Papa San Gregorio Magno nei suo “Dialogi”. Come diceva la Colletta iniziale “O Dio suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede ”, ha osservato il celebrante, è una storia di fede e quindi sempre in movimento, in crescita, qualcosa di vivo. Il Vescovo ha ripreso il processo di santità del Vescovo aquinate che viene lodato da San Gregorio Magno in special modo per la sua profezia. Giunto in fin di vita, ai suoi vicini che, piangendone ormai imminente la perdita, gli domandavano trepidanti chi avrebbero avuto dopo di lui, Costanzo rispose: «Dopo Costanzo uno stalliere e, dopo lo stalliere, un tintore di panni. Abbiti ancor questo, o Aquino» Ciò detto spirò. Gli succedette nella cura pastorale il suo diacono Andrea, che prima aveva governato muli e cavalli, e, morto questi, fu elevato alla dignità episcopale Giovino, che nella stessa città era stato lavatore di panni. Egli era ancor vivo quando, devastata Aquino dai Longobardi, gli abitanti parte furono uccisi dagli invasori, parte perirono per fiera pestilenza, sicché, dopo la morte di lui, non si trovò più né chi fosse vescovo, né per chi alcuno dovesse esserlo. Si adempì così quanto l’uomo di Dio aveva annunziato: dopo la morte dei due suoi successori, la sua Chiesa non avrebbe avuto più alcun pastore.
La profezia nella Chiesa, Madre e Maestra, trova vari riscontri. È Madre come Maria, Madre di Misericordia e Maestra in quanto modello di santità. Il vescovo ha, poi, fatto riferimento alle letture del giorno. Ha sottolineato il fatto di essere sempre vigili e sobri per accogliere nella propria vita di tutti i giorni Cristo; proprio come ha fatto il Santo Vescovo Costanzo che, in un particolare periodo critico per la Diocesi di Aquino, come ha evidenziato Mons. Gerardo Antonazzo, ha riportato la fede sempre viva e ardente nei cuori degli aquinati devastati dalla presenza incombente dei Longobardi.
La Solennità di San Costanzo è stata impreziosita ancor di più dal dono dell’indulgenza plenaria, essendo il Santo Vescovo Titolare della Basilica. La Messa è proseguita nel raccoglimento. Dopo la benedizione solenne, si è dato inizio alla processione. La Banda musicale, la Croce con i ministranti, le fiaccole, il Vescovo con i Sacerdoti, la venerata reliquia e la statua a mezzo busto di San Costanzo Vescovo, i rappresentanti del Comune, la folla dei fedeli, hanno percorso le vie della Città fino a rientrare nel Nuovo Centro Pastorale dedicato proprio, nell’occasione, a San Costanzo. Dopo la benedizione del Vescovo alla lapide che è stata scoperta c’è stato, per la gioia di tutti, lo spettacolo pirotecnico.
La sera il piazzale dell’oratorio si è animato grazie alla “sagra del cinghiale” organizzata dal gruppo Caritas con tutte le altre realtà parrocchiali per il bene dell’Oratorio che, come ha sottolineato il Parroco, non è solo un bene per la Città di Aquino, ma anche per tutta la Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.
La statua del Santo sosterà nel Centro Pastorale fino al 13 settembre, quando dopo la Santa Messa celebrata nel piazzale verrà riportata nella Basilica Cattedrale concludendo, così, con la benedizione e il bacio della reliquia.
– Andrea Marinelli