Internet è un dono di Dio, lo ha affermato il Premio Nobel per la Pace cinese, Xiaobo, lo ritroviamo negli scritti di Padre Antonio Spadaro e in quelli ancor più sommi di Papa Francesco; lo ricorda a se e a tutti, l’Italian Digital Champion, Riccardo Luna, in un suo recentissimo articolo di blog, oltre che averne fatto un libro; ma soprattutto lo sa molto bene anche il nostro Vescovo, Mons. Gerando, quando, dando vita al progetto di Pastorale Digitale, afferma: “L’ambiente digitale è dono di Dio, è la sfida avvincente di incontrare Cristo e fare la stessa cosa che fa lui: incontrare gli altri.”
Un ambiente digitale in cui incontrare l’altro, il Fratello, colui che ha bisogno, perché non dimentichiamo che ogni qual volta veniamo incontro ad un nostro fratello, andiamo incontro a Cristo.
Dunque, nell’epoca del 2.0, ormai, i luoghi di incontro sono tecnologici: le piattaforme utilizzate per diffondere e comunicare al cuore delle persone il messaggio della Buona Novella (come ci ricorda il nostro Vescovo); piattaforme di consumo collaborativo, basate su pratiche di condivisione solidali, quasi a diventare alternativa efficace al freddo “individualismo” dovuto soprattutto ai tempi che stiamo vivendo; piattaforme che si basano su uno scambio di beni materiali, servizi e conoscenze. Non ci stupisce più allora che condividiamo online (incontriamo il nostro Fratello) nell’ambito dei trasporti, dei viaggi, dei beni e servizi (ritorna nuovamente in auge la parola baratto), condividiamo luoghi di lavoro, case e rapporti di vicinato, sempre più in virtù dell’aggettivo iniziale “Social”.
Si, stando così le cose, possiamo affermare che internet è un Dono di Dio, come lo è per me quando mi da la possibilità di pensare di realizzare una piattaforma in cui mettere in contatto giovani in cerca di lavoro, con grandi idee per il futuro, ma senza risorse per realizzarle e persone disposte a prestare piccole somme per aiutarli. Incontrare il fratello nell’ambiente digitale è anche quando il bisogno è economico, quando la società in cui viviamo ci costringe quasi all’esclusione sociale, al rischio di trovarci di fronte la trappola delle nuove povertà, dovute alla mancanza di lavoro. Ed avendolo visto personalmente un fratello che soffre per mancanza di lavoro e di pochi fondi per realizzarsi, ho deciso che creare una rete di prestito sociale, fosse il miglior modo possibile, nel mio piccolo, per mettere ancor più a servizio dell’individuo questo Dono. E’ Dono quando mi da anche la possibilità di diffonderlo, di farlo conoscere, di portare il mio Sociallending in giro per l’Italia, virtualmente e attraverso la radio… Da qui l’invito, se volete, a conoscerlo attraverso il portale di Telecom Italia, withyouwedo. telecomitalia.com e ascoltandolo sabato prossimo 17 Ottobre su Radio 105 dalle 12 alle 14.
Se quello che vi rimarrà sia leggendo, sia ascoltando del mio Sociallending, è l’incontro degli altri orientando la società verso il bene, allora si, sarò riuscita anche col mio modesto contributo, a dimostrare che Internet è un Dono di Dio.
– Ida Meglio