Sabato 14 novembre, nella chiesa di Santo Spirito, si è tenuto il quarto incontro del corso biblico, proseguendo nella lettura e spiegazione del Vangelo di Luca.
Eravamo giunti al momento in cui l’angelo Gabriele annunciava a Maria che sarebbe diventata madre ad opera dello Spirito Santo. Precisamente, Luca fa dire all’angelo che lo Spirito scenderà su Maria la ricoprirà con la sua ombra. In primo luogo, l’azione è quella di “scendere”, il che lascia intuire la volontà di Dio di non parlare più attraverso i profeti, bensì di incarnarsi e di farsi uomo, di “scendere” al livello degli uomini. La salvezza è, dunque, un dono di Dio e non una conquista dell’uomo. In secondo luogo, lo Spirito “ricopre” Maria, essere umano come noi, la quale aderisce al progetto di Dio, manifestando la sua disponibilità a che Dio agisca in lei. Infine, l’ombra: lo Spirito in quanto tale non dovrebbe proiettare alcuna ombra, essendo immateriale. Ma in realtà, qui, Luca già preannuncia l’incarnazione dell’Altissimo, che assumerà un corpo – capace quindi di fare ombra.
Insomma, in un unico versetto, l’Autore è stato in grado di racchiudere da un lato l’intero senso dell’azione salvifica della Trinità, e dall’altra il suo sfuggente mistero (appunto rappresentato dall’ombra, attraverso la quale è possibile intuire la presenza di qualcosa, che però non è spiegabile dalla mente umana).
Dio, parlando per mezzo di Gabriele, fornisce a Maria anche un segno per far comprendere la sua volontà, vale a dire la stessa maternità di Elisabetta, che, nonostante l’età non più giovane, è in attesa di Giovanni. In tal modo, l’Evangelista ci sta dicendo che ognuno di noi può diventare segno della presenza di Dio per il prossimo.
Maria replica all’annuncio dichiarandosi “serva del Signore”. Anche qui l’espressione è tutt’altro che casuale. Il termine greco originale, che noi traduciamo “serva”, è traducibile anche con “povera”; quindi, Maria è la “povera del Signore”, espressione con la quale si indicava il resto del popolo di Israele, quello che si era affidato a Dio. È in questa espressione che Maria inizia ad essere immagine della Chiesa di Cristo. Essendo Maria immagine di Cristo, come ella generò Gesù, così nel mondo di oggi è la Chiesa che genera Cristo per mezzo dei Sacramenti.
Maria dice pure: “Avvenga di me secondo la tua parola”. Ancora una volta, in questo episodio del Vangelo, Luca preannuncia la presenza vivificante di Gesù nella vita di Maria e di tutti i cristiani che lasciano entrare Cristo nella loro vita. Infatti, chi è, se non Gesù, il Verbo, la Parola di Dio fatta carne, alla quale Maria tutta si affida?
Questo brano di Luca si conclude con l’angelo che si allontana da lei. Sembra quasi che Gabriele, adempiuto il suo compito divino, lasci spazio a Maria, che nel prosieguo del racconto assume un ruolo più centrale. Poi, a sua volta, anche il personaggio di Maria, come del resto quello di Giovanni, si fanno da parte per lasciare la ribalta al vero protagonista della storia evangelica, cioè Gesù.
Molti esegeti biblici hanno messo in luce come Maria nel corso delle narrazioni evangeliche, in realtà, non parli quasi mai, pur essendo tra i protagonisti principali della vicenda umana di Gesù. In realtà, la Madonna – e anche in questo ella è immagine della Chiesa – dice tutto quello che è utile dire: ovvero, ascoltare e fare tutto ciò che dirà Gesù. Nulla più, nulla meno. Pertanto, l’invito è chiaro: seguire Gesù, sull’esempio di Maria, che lo ha ascoltato e ha fatto ciò che lui ha detto.
Si apre poi una nuova scena: Maria parte per andare a fare visita ad Elisabetta. Quando la saluta, il bambino che la cugina porta in grembo sussulta. Il saluto di Maria è il saluto della grazia di Dio: ella, portando dentro di sé Gesù, porta in sé anche le altre due persone della Trinità. Non a caso, Elisabetta stessa viene colmata di Spirito Santo, tanto che subito dopo si esprime definendo Maria, “madre del mio Signore”. Subito dopo, al versetto 45, c’è la prima vera beatitudine del Vangelo di Luca: beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che le è stato detto dal Signore.
Al saluto di Elisabetta, Maria replica con le parole del “Magnificat”…
Il prossimo appuntamento del corso biblico è per sabato 28 novembre, alle ore 18.30.
Vincenzo Ruggiero Perrino