E’ ancora buio alle 6.00 del mattino: passi veloci si dirigono verso la Concattedrale, il freddo della notte fuori, il calore della luce e dei cuori dentro. E’ una tradizione antica, quella che la Comunità Atinate rinnova, nel passaggio delle diverse generazioni, verso l’Immacolata con un segno profondo: la confessione e la comunione soprattutto degli uomini. La Chiesa è stracolma. Arriva il Vescovo Gerardo con passo veloce, dona la sua benedizione. Il canto delle Litanie con una melodia antica scandisce la preparazione. Inizia la Celebrazione Eucaristica, uno stuolo di ministranti precede il Vescovo Gerardo lungo le navate. La melodia suggestiva dell’Inno del Giubileo, guidato dal Coro polifonico, riempie l’aula liturgica ricordando ai presenti l’inizio del Giubileo della Misericordia. “Misericordes sicut Pater” è ricamato sulla casula del Vescovo e sulla stola del Parroco.
Il Giubileo come tempo di grazia. Dio, che si fa Porta di Misericordia in Gesù Cristo, attraverso la Madre di Misericordia che è Maria Immacolata, bussa alla porta di ogni cuore, proprio come bussò alla porta di Maria. Chiede a ciascuno di noi di lasciarsi abbracciare dalla sua misericordia, per saper diventare noi stessi misericordia, nei gesti veri e concreti della nostra esistenza.
Al termine, il grazie di don Mimmo al Vescovo Gerardo per la sua presenza e per il dono del ministero pastorale del seminarista Andrea Pantone nella Comunità di S. Maria Assunta come “virus buono” (parole del Vescovo) per far sorgere vocazioni al sacerdozio nei giovani della Comunità e soprattutto tra il folto Gruppo dei Ministranti.
La vendita delle “Torte per la Caritas e per il Seminario diocesano” è stato il gesto concreto che ha concluso la Celebrazione.
Una “calda” e “ricca” colazione ha permesso di ritrovarsi ancora intorno al Vescovo per un saluto finale.
Testo di Antonella Ferrera
Foto di Italo Caira