Istituto Santa Giovanna Antida 12 dicembre 2015

 I miracoli della gioia e della purezza del cuore

Suona così il messaggio inviatomi dalla mamma di una bambina dopo la manifestazione di venerdì  12 dicembre 2015 dell’Istituto Santa Giovanna Antida, nella Basilica di San Domenico Abate in Sora: «È stata una recita fantastica… L’atmosfera, le musiche, le parole, il messaggio…E poi, quelle luci splendenti negli occhi dei nostri bambini… Mi sono emozionata per tutto il tempo ed ho sentito di nuovo quel profumo di Natale di quando ero bambina».

Si è visto subito il miracolo, quella gioia trasmessa dai bambini e accolta dai genitori.  Come se il Vangelo di Luca che trabocca di gioia sin dall’inizio si attualizzasse. “Avrai gioia ed esultanza” dice l’angelo a Zaccaria (Lc 1,14);  “nel grembo di Elisabetta il bambino sussulta di gioia” (Lc 1,44). Ai pastori l’angelo dice: “Vi annuncio una grande gioia”.

In questo periodo dove tutto è di corsa, andiamo di fretta e siamo con l’ansia di arrivare, perdiamo di vista le cose importanti, la bellezza di ogni cosa che facciamo nelle ventiquattro ore del giorno, la forza dell’amicizia, le gioie semplici e il gusto dell’attesa, i bambini hanno voluto condurci per mano, con canti e poesie, lungo tutto il viaggio che comincia con l’annuncio dell’arcangelo Gabriele, passa attraverso la luce della stella cometa e l’annuncio degli angeli ai pastori ed arriva all’umiltà di quella grotta dove c’è il regalo più bello, più grande: Gesù stesso.

Ci hanno chiesto di fermarci e soffermarci qualche minuto anche durante il giorno, in questo periodo dell’Attesa sui punti fondamentali del Natale, per ascoltare e comprendere, per crescere e non rimanere delusi, ma essere pronti e preparati. C’è una panchina dove occorre essere vigili e attenti. Perdere di vista l’arrivo del treno che aspettiamo da un momento all’altro, significherebbe perdere la coincidenza e dover attendere ancora.

I bambini ci chiedono di essere vigili e attenti, di avere fede e aprire le braccia ad accoglierlo, perché abbiamo un appuntamento importante, quello con Gesù. Ecco allora il valore della preghiera che prende senso e ci aiuta a riconoscerlo, a uscire dal nostro egoismo e aprirci a tutti. Ecco allora il valore della “misericordia”  attualizzata nelle sue “opere” corporali e spirituali. Ecco che  allora  la “purezza del nostro cuore” diventa segno tangibile e importante.

L’esempio più bello l’abbiamo ricevuto quando un bambino la mattina delle prove ci ha chiesto se fosse libero un sacerdote. Voleva rendere puro il suo cuore. Mentre  ce lo chiedeva pensavo al fatto che quel bambino non avesse nulla a che spartire coi grandi peccati, eppure voleva preparare il suo cuore ad “accogliere quel Dio fatto uomo”, voleva farsi candido come quella tunica che avrebbe indossato la sera.

Così la gioia trasmessa e la purezza vissuta hanno fatto risplendere immensamente la luce dell’amore fino a colpire ed entrare nei cuori.

Maria Giuseppina Bianchi

Foto Rosalia Bono

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