Il presepe è stato realizzato all’interno della chiesa Santa Maria del Carmine di Rosanisco (zona pastorale di Atina). Il tema scelto quest’anno è quello dell’acqua come propagazione della vita che ha origine in Gesù: la purezza, la freschezza e la perseveranza del suo scorrere sono i sentimenti cristiani che abbiamo voluto rappresentare e che hanno il loro culmine nell’energia che trasmette all’uomo contemporaneo Dio che si fa uno di noi. Nel presepe è rappresentata attraverso una cascata collocata proprio al centro di tutta la composizione e crea una sorta di divisione tra una parte di tipo più naturalistico, in cui ad emergere è l’imponente grotta, e l’altra metà composta dal paese arroccato e densamente abitato, in cui si accendono le tenui lampade notturne per assistere all’evento che cambierà per sempre la storia.
È stato realizzato dal gruppo parrocchiale dei presepisti, in collaborazione con alcuni ragazzi e ragazze del gruppo giovani. Il lavoro ha richiesto oltre tre mesi di costante ma gioioso impegno serale, a cadenza bisettimanale, nel corso dei quali è andato sempre più rafforzandosi lo spirito di collaborazione e l’amore verso un’attività che unisce come poche, grazie in particolare alla certosina pazienza che richiede. Il parroco promotore dell’iniziativa è don Giansandro Salvi, che ha incoraggiato e seguito costantemente il lavoro. Il referente e coordinatore del progetto è invece l’architetto Elisabetta Nardelli.