Come è naturale che avvenga per gli insegnanti di Religione cattolica, il luogo più idoneo per augurarsi buon anno è una celebrazione eucaristica. Nella chiesa di San Francesco, a Sora, in una celebrazione presieduta dal Direttore diocesano dell’Ufficio Scuola, Don Nello Crescenzi, presente anche Don Mario Zeverini, già Direttore dell’omonimo Ufficio della ex diocesi di Sora Aquino Pontecorvo, i docenti di religione, di ogni ordine e grado, nel pomeriggio del 3 gennaio 2016, si sono ritrovati insieme per celebrare in modo corale il Signore che è venuto a porre la Sua Tenda in mezzo a noi, facendo compagnia agli uomini, nel loro cammino spesso costellato di solitudine ma anche di difficoltà e, talvolta, di drammi esistenziali. E proprio sul senso del porre la Tenda tra gli uomini, secondo il senso delle letture della liturgia domenicale corrente, il celebrante Don Nello ha riflettuto con i docenti intervenuti, mettendo in evidenza, durante l’omelia come la riflessione biblica sulla Tenda di Dio sia il filo rosso, il Tiqva, per dirla con l’originale espressione ebraica, che lega tutta la Storia della Salvezza dalla prima all’ultima pagina della Bibbia. Durante l’omelia Don Nello ha tracciato il legame tra le letture liturgiche, evidenziando come «Nella prima lettura, cosiccome nel Vangelo, si parla della Tenda di Dio (in ebraico Shekinah, da cui deriva il verbo greco Eskenosen, che nel Vangelo di Giovanni, 1,14, indica l’incarnazione del Verbo di Dio incarnato – ndr –) che pose la sua dimora in mezzo a noi. Ma la tenda può essere anche la dimensione umana di ogni vivente, destinata, per ciò ad essere ampliata per accogliere il prossimo, come gesto di fraternità. Per questo motivo stasera vengo a parlarvi – ha proseguito Don Nello – della compagnia di Dio nella tenda umana. Dio, che è venuto a far compagnia all’umanità, cammina con noi perché ha posto la Sua Tenda in mezzo a noi: quindi il nostro cammino ha una meta ben precisa da raggiungere. Spesso, tuttavia, facciamo fatica a raggiungere questa meta ed a cogliere la presenza di Dio in mezzo a noi. Ecco, allora, la misericordia di Dio ed ecco la risposta dell’uomo nell’annunciare a tutti i popoli la venuta e la presenza di Dio. Accanto a questo tema della compagnia di Dio per gli uomini vorrei però offrire a voi un secondo spunto di riflessione che fonda le sue dinamiche sul contenuto della Seconda lettura, la Lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini, in cui si evidenzia il passaggio dal tema della Legge, aspetto predominante in tutto l’Antico Testamento, da Mosè alla venuta di Gesù, alla realtà della Misericordia, frutto della Grazia di Dio. Ed a voi Insegnanti di Religione cattolica, affido la opere di misericordia, da compiere nella vostra vita scolastica, quando tornerete, tra non molti giorni, ad incontrare nuovamente i vostri alunni ma anche i vostri colleghi. A voi affido queste opere di misericordia perché siate docenti in grado di donare il vostro tempo agli alunni a voi affidati». Terminata la celebrazione, in cui i canti liturgici natalizi sono stati proposti da alcuni giovani della Parrocchia di Sant’Angelo in Theodice, comunità parrocchiale guidata da Don nello Crescenzi, ha preso la parola per un saluto ed un ringraziamento Don Mario Zeverini, sollecitando a sua volta gli insegnanti a compiere reciprocamente e nella preghiera, opere di misericordia, secondo lo spirito di San Francesco d’Assisi, che chiede al Signore della Vita di essere un Suo strumento di pace. Nel suo intervento, infine, Don Mario, ha esortato tutti i docenti ad una preghiera personale ma anche collettiva, rivolta al Signore Gesù per la guarigione del loro collega Angelo Molle, ricoverato in ospedale.
Giovanni Mancini