2° Giorno del Seminario Teologico Pastorale – Misericordia Architrave della Chiesa
Nella sala Giovenale di Aquino, piena in ogni ordine di posti, alle parole del canto: “Popoli tutti acclamate al Signore”, si è aperto il secondo incontro del Seminario Teologico Pastorale sulla Misericordia.
Anche in questa seconda sera, l’inizio è stato affidato ad un semplice ma intenso momento di preghiera. A seguire il saluto del nostro vescovo Gerardo e l’introduzione della moderatrice Dottoressa Adriana Letta.
Ospite gradito e preparato è stato Monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo della vicina diocesi di Frosinone –Veroli – Ferentino ed esperto biblista, il cui compito era di guidare la platea attraverso le radici bibliche e prassi di misericordia.
Dopo una breve introduzione con la citazione di due salmi che inneggiano alla Misericordia, il vero atteggiamento di Dio, l’intervento di Mons. Spreafico è stato incentrato sul libro di Giona, una vera icona biblica della Misericordia di Dio.
Una storia, quella della profezia di Giona, che è rivolta agli abitanti di Ninive, che possiamo accostare ai più lontani, agli stranieri, a dimostrazione che la Parola di Dio ha valore per tutti e può cambiare la storia, anche in un mondo globalizzato come il nostro, che per molti versi non ha nulla a che fare con la Parola stessa.
Giona, come noi stessi, rifugge dall’invito di Dio di alzarsi e andare a Ninive, proprio perché quella è la città dei nemici di Israele; quando però viene scoperto dai marinai durante la tempesta, fa la sua professione di fede, affermando di credere nel suo Dio, ma tutti noi sappiamo quanto sia più difficile vivere le parole “Io credo” che semplicemente pronunciarle.
Durante la lettura commentata di questo libro, tanti i riferimenti del vescovo di Frosinone alla nostra condizione di cristiani tiepidi, che non si rendono conto di essere bisognosi per natura e proprio bisognosi della Misericordia di Dio; a volte al contrario fin troppo sicuri della nostra vita di fede che invece non può essere ferma o statica, perché o va a crescere oppure è destinata a diminuire.
Al secondo invito di Dio ad “Uscire”, Giona va e dopo la Parola da lui pronunciata, succede quello che lui stesso non si aspetta, dopo un solo giorno, la popolazione di Ninive si mette in ascolto (Israele per ascoltare aveva impiegato quarant’anni nel deserto) e il suo re richiama tutti alla conversione, che dal termine ebraico significa: tornare dal proprio modo di vivere.
Ed ecco la grandezza di Dio, la conversione umana gli fa cambiare idea e la Sua Misericordia permette la salvezza della città e il sovvertimento di una storia già scritta. La Misericordia nasce se si impara a vedere gli altri con compassione, una lezione che Giona apprende dopo essere rimasto sdegnato proprio dal fatto che Dio perdoni quelli che erano i suoi nemici.
La lezione è anche per tutti noi, ricorda Mons. Spreafico, perché se ci fermiamo al nostro orticello, ai nostri meri principi di sola giustizia, allora vuol dire che non siamo una Chiesa Missionaria e una Chiesa non missionaria è una Chiesa che muore.
La relazione si conclude con un richiamo alla parabola del buon Samaritano, paradigma dei passaggi necessari per giungere alla Misericordia: Vedere e Avere compassione. E’ proprio questo che occorre fare, chinarci sui poveri che ci costringono ad “abbassarci” per vederli e per Vedere. Farsi prossimi dei poveri e capire chi è la prossima persona da amare. Gesù è stato il primo povero e si è chinato su di noi.
L’icona biblica appena spiegata termina tra gli applausi di tutti i sacerdoti, i diaconi, le suore e dei tanti laici impegnati nella vita pastorale della diocesi.
Tanto poi lo spazio dedicato alle domande dei partecipanti che, insieme ai ringraziamenti al relatore, hanno posto interrogativi significativi e provocanti, che hanno portato la discussione su un piano ancora più pastorale e concreto.
L’incontro è terminato così come è iniziato, con la preghiera e il canto, affidato questa sera al coro “Maria SS.ma Immacolata” di Isola del Liri, con le parole di Adriana Letta che ci rimangono impresse nella mente “Anche noi, ci ritroviamo in Giona” e con il saluto finale del nostro vescovo Antonazzo, sempre trascinatore instancabile di tutti noi e infaticabile promotore di questa seconda giornata di seminario, un’altra perla di formazione da aggiungere alla bacheca della nostra grande diocesi.
Piercarlo Gugliotta