Nella cornice della moderna e appena inaugurata Sala Giovenale, ad Aquino, si è svolta la serata conclusiva del III Seminario Teologico- Pastorale “Misericordia: Architrave della Chiesa”. Anche in questa terza sera, l’inizio è stato affidato ad un semplice ma intenso momento di preghiera. A seguire il saluto del nostro vescovo Gerardo e l’introduzione della moderatrice Dottoressa Adriana Letta.
Il relatore di questa sera è stato S.E. Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. L’ospite, felice di poter visitare la Città di San Tommaso, ha estasiato tutti i presenti con la sua semplicità e la sua simpatia affrontando un tema molto importante nella vita della Chiesa: la Misericordia. La relazione ha esaminato i processi di riforma nell’Evangelii Gaudium.
Dopo un’introduzione che ha condotto l’uditorio alla concezione di Misericordia quale architrave della Chiesa, Galantino ha focalizzato l’attenzione sul messaggio che Papa Francesco, nell’Evangelii Gaudium, vuole dare. Francesco descrive, dal suo cuore di pastore, la Chiesa che lui vorrebbe: più giovane, più aperta, più evangelica, non autoreferenziale, umile e fiduciosa. Per raggiungere questi obiettivi è necessario che la Chiesa subisca un rinnovamento che va vissuto e ricercato nello spirito del Vangelo.
La direzione del rinnovamento è costituita da una tensione missionaria verso ogni uomo e ogni realtà abitata dall’uomo. La Chiesa, discepola missionaria, deve uscire e svolgere questo compito con passione ed amore. Per riuscire in questo ruolo deve diventare povera tra i poveri, i quali, a loro volta, diventano per noi Chiesa quando riusciamo ad imparare dalla loro mendicanza, riusciamo ad accogliere, mettere in discussione e porre loro attenzione.
“Questi verbi della tenerezza e della consapevolezza” fanno sì che l’uomo intercetti il bisognoso e da qui serva e non si serva del povero, a costo anche di essere umiliati e denigrati. Le menomazioni ben vengano perché costituiscono motivi di crescita personale ed ecclesiale.
Galantino ha concluso il suo intervento ponendo al centro la carità e l’amore, linfa che ci lega a Dio e con l’auspicio che la Chiesa possa tornare ad essere, con Francesco, bella, rituale, capace di uscire dai luoghi comuni e dalla retorica del politicamente corretto.
La riflessione appena spiegata termina tra gli applausi di tutti i sacerdoti, i diaconi, le suore e dei tanti laici impegnati nella vita pastorale della diocesi.
Tanto poi lo spazio dedicato alle domande dei partecipanti che, insieme ai ringraziamenti al relatore, hanno posto interrogativi significativi e provocanti, che hanno portato la discussione su un piano ancora più pastorale e concreto.
L’incontro è terminato così come è iniziato, con la preghiera e il canto, affidato questa sera al coro “Voci sparse” di Sora, diretto dalla sapiente maestria di Giacomo Cellucci, con i ringraziamenti di Adriana Letta e con il saluto finale del nostro vescovo Gerardo che ha esaminato il destino di questo seminario caratterizzato dalla continuità e dalla sinodalità.
Andrea Marinelli
Foto Rosalba Rosati