Per i detenuti di Cassino la bellezza della musica
Che la Musica ha un linguaggio universale che sa trasmettere il senso della bellezza ed i sentimenti in tutta l’ampiezza delle loro sfumature, è cosa nota, ma la coerenza dell’Orchestra da Camera di Frosinone si spinge oltre una semplice affermazione di principio e si impegna a portare la musica, anche la musica “colta”, nei luoghi del disagio, con un intento culturale e solidaristico notevole.
E’ così che giovedì 18 febbraio i solisti dell’Orchestra da Camera di Frosinone, il Maestro Marco Attura, pianoforte, il Maestro Loreto Gismondi, violino, ed il Maestro Maurizio Turriziani, contrabbasso, hanno suonato nella Casa Circondariale di Cassino per i detenuti.
L’iniziativa è stata resa possibile da una sinergia nata con il Ministero della Giustizia, attraverso la Direzione della Casa Circondariale, nella persona della dott.ssa Irma Civitareale e del suo staff, sempre disponibile per progetti che aiutino i reclusi a ricostruire la propria vita, e con il C.P.I.A. (Centro Provinciale Istruzione Adulti). Presenti all’evento, la dott.ssa Annarita Alviani, Presidente dell’Orchestra, la prof.ssa Fontana, dirigente C.P.I.A. insieme al prof. Di Fonzo, e ancora il dott. Luciano Pozzuoli, Primario delle due REMS (residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria) della provincia di Frosinone, quella di Pontecorvo (che ospita 11 donne) e quella di Ceccano (che ospita 20 uomini), e la dott.ssa Antonella Fabrizi, assistente sociale presso le due Rems.
I brani musicali, ben presentati volta per volta dal M° Turriziani ed eseguiti dai musicisti con grande bravura e addirittura virtuosismo, e con grande intesa e complicità gioiosa tra di loro, hanno subito attratto l’attenzione dei presenti. I brani messi in programma erano di autori come Giovanni Bottesini, musicista dell’800 e famoso contrabbassista amante del virtuosismo, ma anche di autori del ‘900, tra cui Astor Piazzolla che ha letteralmente conquistato gli spettatori prima con Oblivion e poi, ancor più con Libertango, tanto che ne è stato richiesto il bis.
Un pomeriggio indimenticabile e gradito per i detenuti che hanno scelto di partecipare al concerto. Un concerto sicuramente bello ma anche straordinario per le motivazioni che l’hanno determinato e che generano gratitudine e apprezzamento per un impegno umanitario così importante.
Grande soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori e in particolare la prof.ssa Fontana ha dichiarato che il risultato è proprio in linea con le finalità della scuola e del C.P.I.A. in particolare, che ha il compito di innalzare il livello culturale degli adulti, quindi sia a livello di conoscenze sia di educazione all’arte in tutte le sue forme, imparando a vivere le emozioni della bellezza data dalla musica “alta”, come in questo caso. Sembra di capire che ci saranno altri momenti del genere.
Adriana Letta