Omelia per le esequie del professor Angelo Molle

Carissimi,

vorrei fermare la vostra attenzione brevemente sulle letture di oggi, scelte per salutare ed affidare l’anima di Angelo alla Misericordia del Padre. Esse illuminano in maniera inequivocabile la nostra anima, turbata in questi giorni dall’improvvisa sua malattia e dalla sua morte.

Siamo tutti amareggiati di questa perdita ed in fondo al nostro cuore la domanda è: ”MA PERCHE’”? E’ proprio vero che i disegni di Dio e le sue vie, come ci ricorda la Sacra Scrittura, non sono sempre i nostri disegni e le nostre vie…

Il libro della Sapienza ha delineato bene la figura del giusto che ”giunto in breve alla perfezione fu portato altrove perché la malizia non ne mutasse i sentimenti e la malvagità non alterasse la sua intelligenza”.

Oggi siamo tutti qui convenuti in massa, non perché attratti da questo “glioblastoma” che ci ha accompagnati dal 19 Dicembre scorso, ma perché in questo uomo, in Angelo, noi tutti riconosciamo un giusto che ci ha conquistato con la sua bontà; il sorriso, l’umiltà, la cultura, la sua grande fede… E potrei continuare all’infinito spulciando i vari messaggi giunti in questi giorni attraverso le moderne tecnologie multimediali.

Ci domandiamo però: questi doni sono innati un lui oppure sono il frutto di una sinergia avuta? Possiamo dire che Dio dà a ciascuno dei doni, ma essi, in Angelo, sono giunti alla perfezione attraverso lo sforzo congiunto, credo, in modo particolare di tre Agenzie educative, le cosiddette Agenzie educative di cui oggi si parla molto:

  • La Famiglia. Angelo è vissuto in una famiglia normale di questo paese dove più che le parole, sono stati gli esempi a farlo crescere; gli esempi di papà, di mamma, la lunga sofferenza di nonna durata ben 18 anni: esempi di umiltà, di unità, di generosità, di altruismo, di verità concreta…
  • La Scuola. Non possiamo non  far riferimento alla formazione avuta dapprima nella locale scuola elementare e poi a Sora nel Seminario minore, ad Anagni nel Pontificio Collegio Leoniano e presso l’Università Gregoriana in Roma. Quanti sacerdoti hanno contribuito alla sua formazione!!! Alcuni di essi sono qui presenti, altri sono nella luce di Dio. Non possiamo parlare di Angelo se non guardiamo loro, questi cari ed amati sacerdoti spesso bersagliati dalla moderna società ma sempre in piedi nel compiere la loro missione….

      Manda ancora o Signore santi sacerdoti nella tua Chiesa!!!

  • La Chiesa. La vita in parrocchia, questa cara “casa comune” dove tutti noi siamo cresciuti negli anni attraverso sì le varie attività (si pensi al coro, dove lui suonava come organista, ai vari recital, alle gite), ma anche nella consapevolezza che la domenica è il giorno dove ci si incontra con Gesù attraverso la S. Messa e di questo, un grazie ai vari parroci che si sono alternati alla guida di essa e che non sto qui a nominare.

Ecco, Dio ha benedetto questi sforzi congiunti e ci ha “donato un Angelo” quale capo di una famiglia, quale professore, quale laico impegnato nella sua Chiesa: tutto svolto in maniera umile, disinteressata, generosa, discreta e fattiva per il bene della sua Chiesa e dell’ intera Comunità .

Penso però che oggi, attraverso questo dolore così forte, alcune domande pressanti ci giungono al cuore: ma tu, cosa ne stai facendo dei doni che hai ricevuto? Come vivi la tua fede? Come impegni la tua vita? Quale senso stai dando alle tue giornate? Domande che ci mettono con le spalle al muro e che rivelano nel nostro cuore quella vena di egoismo che non ci aiuta ad essere come Gesù chiede nel Vangelo: ci ricorda infatti che bisogna essere chicchi di grano che, caduti a terra portano frutto, come Lui, vero chicco di grano che caduto a terra ha generato in noi quella vita che non conosce tramonto.

Carissimi, oggi Angelo è al cospetto di Dio e sicuramente il Signore lo ricompenserà del tanto bene fatto; ricordiamoci però che i doni di Dio vanno accolti, messi a disposizione per il bene di tutti ma alimentati, e con che? Con la sua Parola e con il Grande Sacramento dell’Eucarestia: Gesù infatti, in questo Pane del cielo, ci fa come Lui. E’ Lui il nostro vero amico. E’ Lui il nostro vero Uomo. E’ Lui il nostro vero Professore… Angelo ne è stato solo un riflesso su questa terra! Angelo aveva nell’incontro con il Signore presente nell’Eucarestia un appuntamento unico e speciale, irripetibile e ce lo ha dimostrato fino alla fine. Come non ripensare a tutte le volte che, in questi giorni passati nel letto della sofferenza, riceveva dalle mie mani con grande devozione e forza questo Pane del cielo! Quell’Amen detto con una fede forte e profonda…

Che anime belle nascono nel giardino della Chiesa quando ci si apre alla Grazia e alla Misericordia di Dio.

Molti oggi non credono più nei Sacramenti, eppure si dicono cristiani; molti oggi non credono più in questo Pane disceso dal cielo, eppure credono in Gesù… Ecco il dono che il Giubileo della Misericordia porta con sé e che dobbiamo accogliere in noi.

Si, che anime belle nascono nel giardino della Chiesa quando ci si apre alla Grazia e alla Misericordia di Dio!!!!

Vorrei ringraziare dal profondo del cuore

  1. La mia famiglia e la famiglia di Maria, moglie di Angelo, che con testimonianza cristiana e fede profonda hanno vissuto con me questi momenti difficili;
  2. La Chiesa Diocesana tutta, dal nostro vescovo Gerardo ai vescovi suoi predecessori, gli Uffici Diocesani a partire dall’Ufficio Scuola, il Vicario Generale ed i tanti sacerdoti presenti; il Rettore ed i Superiori del Pontifico Collegio Leoniano di Anagni che ieri sono venuti con tutto il Seminario a casa per una visita: oggi alcuni di loro sono qui presenti. Di riflesso ringrazio tutti i vescovi che fanno capo al Leoniano per la formazione dei cari e sempre amati seminaristi; ringrazio i Diaconi ed i ministri dell’altare presenti; le realtà Aggregative: le amate Confraternite, la Confraternita di Misericordia di Roccasecca, l’A.C. diocesana, le Associazioni laicali, le care ed amate Compagnie con i rispettivi Capocompagnia di Canneto; le tante Comunità parrocchiali presenti, le Comunità dove svolgo ed ho svolto il ministero pastorale: Settefrati, Pietrafitta, Gallinaro, Picinisco, Castrocielo; le care Suore di ogni Ordine religioso qui presenti e quanti, fedeli tutti, si stringono oggi attorno a noi.
  3.  La scuola. Un grazie ai tanti colleghi di Angelo, dagli insegnati di religione cattolica ai colleghi delle scuole medie di Esperia e Castrocielo; il Corpo Docente e non docente dell’ITIS di Isola del Liri, il Corpo Accademico dell’Università di Cassino, i Docenti del Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, dell’Istituto di Scienze Religiose dell’Arcidiocesi di Gaeta e della Scuola Diocesana di Teologia per laici. Un grazie alle Autorità civili, politiche e militari presenti unito al grazie per i tanti medici ed infermieri che si sono fatti Cirenei” in questa vera Via Crucis Vivente. Mi domandavo in questi giorni come fanno quelle persone che dicono di non avere fede a superare questi momenti così duri…
  4. Ma a voi cari ragazzi dell’ITIS di Isola del Liri che gremite questa chiesa, a voi fiori viventi della vita di Angelo, un grande grazie con l’augurio che l’esempio del vostro Prof, vi sproni sempre e ci sproni tutti, ad una vita sana e santa.

La Vergine Maria, dalla nostra famiglia da sempre amata col titolo di Canneto, e S. Giuseppe suo castissimo sposo, ci aiutino ad accogliere questo “disegno di Dio” nella nostra vita ed a chinare il capo alla Sua volontà con fede, preghiera e grande silenzio. E cosi sia.

Don Antonio Molle

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